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Rimossa l’opera di Rizek: “Carmela dell’Abbazia” non è più in piazza a Corato

Richiesta della famiglia, «omaggeremo Carmela lontano dai riflettori»

“D’altronde sono stati i familiari a chiedere la copertura. Insomma i classici figli di p*******”. Questo commento, da solo, basterebbe a giustificare la copertura dell’opera di Rizek. E’ il pensiero degli organizzatori della seconda edizione del festival Verso Sud, tenutosi a Corato, riguardo la rimozione-richiesta dai familiari della donna-dell’opera inneggiante alla “bocca di rosa” di Corato, Carmela dell’Abbazia, donna nota in città tra gli anni ’40 e ’70 e riproposta dallo street artist barlettano. «Il linguaggio utilizzato, da solo, basta a dare ragione a delle persone che si sentono ferite, umiliate: non dall’opera in sé, lieve e poetica come Rizek sa essere. Ma da commenti e parole come queste-spiega la nota- Non c’erano ragioni giuridiche a imporci la copertura: la nostra è stata una scelta, dolorosa, della quale ci assumiamo tutte le responsabilità».

Rizek, Carmela dell'Abbazia

«Ci assumiamo la responsabilità di non esserci preoccupati prima delle possibili ripercussioni nel realizzarla: presi da ragioni artistiche, convinti che “il fatto noto” fosse ormai pienamente metabolizzato, a conoscenza anche della bella canzone di Gerardo Strippoli, abbiamo voluto omaggiare una figura piena di verità, dignità e poesia: questo è per noi Carmela, controfigura meridiana della bocca di rosa di De André. Ma le ragioni della vita, ricordiamolo sempre, vengono prima di quelle dell’arte». Gli obiettivi sono chiari: «E se Verso Sud vuole mettere a contatto l’arte con la vita è dalla vita che deve partire, dalle persone. Questo è l’insegnamento che noi possiamo trarre da questa vicenda. Ai familiari chiediamo scusa, ci siamo già guardati negli occhi. Con i familiari passeremo del tempo, ci faremo raccontare delle storie, omaggeremo Carmela lontano dai riflettori. Ai cittadini chiediamo di custodire il fiore che è rimasto su quella parete: che sia la promessa di un frutto per il futuro».

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