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ABA-lab S.I.V.O.L.A.: centro per l’autismo e la neurodiversità al Consorzio 5 stelle

«La collaborazione con “I bambini delle fate” consentirà un risparmio alle famiglie»

ABA-lab S.I.V.O.L.A. centro ABA per l’autismo e la neurodiversità, è un progetto nato dalla forte volontà della dottoressa Erica Lacerenza, che abbiamo a questo scopo intervistato, di offrire un servizio altamente qualificato e diversificato per i suoi utenti del laboratorio Psicoeducativo Insieme S.I.V.O.L.A.. L’associazione infatti ha spostato la sua sede presso il Consorzio 5 stelle in via Trani a Barletta, avviando così una rivoluzione organizzativa che ha portato anche alla collaborazione con “I bambini delle fate”, l’associazione nazionale che tramite il sostegno di aziende e privati consente un risparmio dei costi dei servizi alle famiglie.

Com’è nato il progetto ABA-lab S.I.V.O.L.A. e perché?

«ABA-lab è il risultato di un lungo percorso nato dall’esigenza di ampliare e sistematizzare dal punto di vista organizzativo e strutturale una realtà già esistente e ben consolidata sul territorio, grazie alla formazione e professionalità dell’equipe che lo costituisce e grazie alla fiducia e collaborazione delle famiglie che usufruiscono dei servizi offerti.»

Una nuova sede con nuovi progetti e disposizioni, cosa ne pensano gli utenti o le loro famiglie?

«Le famiglie sono entusiaste e apprezzano i nostri sacrifici finalizzati a migliorare il progetto di vita dei loro figli. Sono loro che ci motivano a fare sempre di più e del nostro meglio.

L’utenza è caratterizzata da fasce d’età differenti che vanno dai 2 anni ai 18 anni, pertanto è stato necessario prevedere una suddivisione degli spazi anche in funzione delle differenti esigenze.»

Come avete scelto il “Consorzio 5 stelle”?

«Tra le varie opzioni prese in considerazione, dopo aver riscontrato l’esigenza di nuovi spazi, quella del Consorzio 5 stelle ci è sembrata l’opzione più completa, perché oltre alla struttura vera e propria, che sarà la sede del Centro ABA-lab, al suo interno ha altre risorse e realtà con le quali poter interagire.»

La vostra iniziativa in collaborazione con “I bambini delle fate” si sta avvalendo del sostegno di aziende del territorio. Come hanno reagito gli imprenditori alle vostre richieste?

«La partnership con “I bambini delle fate” darà la possibilità alle famiglie in carico di ricevere un importante contributo che possa andare a ridurre l’impegno economico che mensilmente le famiglie sostengono per garantire ai loro figli un percorso abilitativo continuativo e specialistico. Questo progetto sta richiedendo fatica, impegno, dedizione, perché per entrare nel mondo aziendale e imprenditoriale sono necessari tempi lunghi e tanta pazienza. Alcuni imprenditori sono irraggiungibili, altri lo sono meno. Alcuni ascoltano con il cuore, altri ascoltano poco. Alcuni ci hanno accolti volentieri, altri si sono nascosti dietro i loro impegni lavorativi. In generale la risposta è stata positiva, perché ci sono già nove aziende che hanno aderito al nostro progetto e ce ne sono altre che pur non avendo aderito hanno apprezzato il nostro impegno. Il percorso continua alla ricerca di altri imprenditori che possano “adottare” il nostro progetto e il progetto di tante famiglie.»

Cosa potrebbe fare un singolo cittadino per rendersi utile alla causa dei disturbi dello spettro autistico?

«Innanzitutto è necessario informarsi adeguatamente, educare i propri figli sin da piccoli ad accogliere la diversità e viverla come una risorsa, perché la vera inclusione diventi un modus vivendi di ciascun buon cittadino e non qualcosa di occasionale. Forse il mio pensiero è utopistico, ma non importa, voglio crederci e nel mio piccolo continuerò a dare il mio contributo da buon cittadino.»

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