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Occupazione del suolo pubblico e i Dehors scomparsi

Salerno: «Devono essere strutture temporanee, ma si ascoltino anche gli esercenti»

Certamente non sarà sfuggita la rimozione delle strutture esterne dei molti locali, cosiddetti “Dehors”, proprio in questi giorni. Le ricostruzioni sono subito rimbalzate da voci di corridoio, a vere e proprie lamentele contro l’Amministrazione comunale che sarebbe rea di non aver provveduto per tempo a risolvere delle problematiche riguardanti proprio le concessioni agli esercenti. Ma la questione appare leggermente più ingarbugliata. Innanzitutto il “Regolamento comunale per la disciplina dell’occupazione temporanea di suolo pubblico per spazi di ristoro all’aperto annessi ai locali di pubblico esercizio per la somministrazione (Dehors)” parla appunto di occupazione temporanea, e dunque il Consiglio comunale aveva approvato che per circa un mese all’anno questi dehors potessero essere ritirati dagli esercenti proprio grazie alla loro natura, che secondo prescrizioni non solo comunali ma anche legislative “devono essere smontabili o facilmente rimovibili e non devono prevedere alcuna infissione al suolo pubblico”. Il mese stabilito dal Regolamento sarebbe gennaio, ma diverse associazioni di categoria in data 9 dicembre scorso avevano inviato una proposta di modifica in cui si chiedeva che la scelta di tale periodo fosse a discrezione del singolo esercente, andando così incontro alle diverse necessità in base alle zone in cui queste attività riescono a lavorare. La discussione non si è avuta e il Consiglio comunale non si è espresso al riguardo per tempo. È chiaro che in questo dibattito s’inserisce anche che alcuni locali, del centro cittadino soprattutto, hanno sfruttato eccessivamente la possibilità di occupazione del suolo pubblico con strutture praticamente fisse, «In questo caso devi chiedere la Concessione Edilizia – ha commentato la consigliera comunale Francesca D’Ascoli su un post di Facebook del presidente della Commissione consiliare Lavori pubblici Flavio Basile – molto molto più costosa!», provocatoriamente ma non troppo. Non si tratta di concessioni permanenti.

Dunque semplicemente l’applicazione di una regola, che già tra pochi giorni dovrebbe essere superata, visto che ormai il mese di gennaio è quasi finito, ma non sappiamo se i casi di assoluta inosservanza saranno puniti in altro modo. «L’imputazione che si può fare all’Amministrazione è quella di sapere che il Regolamento di occupazione TEMPORANEA di suolo pubblico è datato, incompleto e va modificato, l’hanno pure riconosciuto l’Assessore alle Attività Produttive (Giuseppe Gammarota, ndr) – questo il commento di Paolo Salerno, presidente dell’APE (associazione pubblici esercizi-Barletta) – e la commissione Attività Produttive, ma non si ha nessuna intenzione di discutere riguardo alle proposte di modifica protocollate. Così si sta ammazzando la nostra categoria che è rimasta una delle poche che ancora produce posti di lavoro per i giovani e meno giovani della nostra città, senza rispettare la vocazione turistica tanto decantata nelle Linee programmatiche di mandato fatte dal Sindaco Cascella in campagna elettorale».

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