La denuncia è servita. Le migliaia di caratteri “spesi” su giornali e portali online, tra cui barletta.news24.city.it, hanno partorito i frutti sperati: in via Mura del Carmine, pieno centro di Barletta con vista sul lungomare di Ponente dedicato a Pietro Mennea, l’immondezzaio a cielo aperto, coperto da una palizzata, è solo un amaro ricordo. Un passo falso da dimenticare in fretta, meno che per gli incivili di turno, che avevano mascherato dietro delle travi di legno alte poco più di 170 centimetri i loro limiti e le loro carenze, di rispetto e decoro, verso città e concittadini. L’intervento dell’amministrazione comunale ha permesso di eliminare quella istallazione contemporanea di miseria umana: sacchi di rifiuti accatastati, a volte addirittura senza il “garbo” di chiuderli, e contenenti ogni tipo di abbandono.
Tutto qui? Per ora, sì. A Barletta di questi tempi c’è quasi da essere felici di accogliere attimi di normalità, di quelli che in una società civile dovremmo derubricare come routine. La vista-mare, sebbene occultata dalla palizzata, posta lì per evitare pericoli in prossimità di una curva agli automobilisti di passaggio, è assicurata. E l’olezzo non c’è più. La prossima volta, care mele marce, tenetevi i rifiuti in casa.
