Oggi, domenica 11 giugno 2017, nella parrocchia di San Giacomo Maggiore in Barletta, dopo la celebrazione eucaristica delle ore 19.30, alle ore 20,15 sarà rappresentato il Recital sul Servo di Dio don Ruggero Caputo, intitolato “Così vanno le cose di Dio!”. L’evento è nato per celebrare i centodieci anni della nascita di don Caputo, avvenuta l’1 maggio 1907, e gli ottant’anni della sua ordinazione presbiterale, avvenuta il 25 luglio 1937 nella Cattedrale di Barletta per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria dell’arcivescovo mons. Giuseppe Maria Leo.

Il testo del Recital è stato realizzato e sarà messo in atto dal gruppo giovanile parrocchiale di San Giacomo Maggiore “Boaenerghes”. L’invito è esteso a tutti: è un’occasione per lasciarci coinvolgere dalla testimonianza gioiosa di un verace discepolo di Gesù dei nostri giorni.Don Ruggero Caputo, nato a Barletta il 1° maggio 1907, alla scuola del Venerabile mons. Angelo Raffaele Dimiccoli maturò la vocazione al sacerdozio e all’età di diciannove anni entrò in Seminario. Ordinato sacerdote, operò come viceparroco in diverse parrocchie di Barletta. Nell’arco degli anni 1940-1974 per oltre venticinque anni, in due riprese, espletò la sua umile missione nella chiesa prepositurale di San Giacomo Maggiore, terra privilegiata del suo apostolato. Lì scoprì la sua vocazione primaria di “coltivatore di gigli”. Infatti, circa duecento ragazze maturarono la vocazione alla vita consacrata, e una decina di giovani intrapresero la via del sacerdozio e una schiera di fedeli laici si affermarono nel cammino cristiano. Tale fecondità scaturì dalla sua assidua preghiera di adorazione ai piedi della Santissima Eucaristia e dal servizio costante reso nel confessionale. Per questo fu da tutti ricercato come saggio maestro e direttore di spirito.

Don Caputo, non sempre compreso perché profetico anticipatore dei tempi, fu molto provato da incomprensioni e sofferenze morali che, però, non gli spensero l’entusiasmo e l’ardore apostolico. Dopo ogni prova, con grande serenità di spirito era solito esclamare: “Così vanno le cose di Dio!”. Anche l’ultima sofferenza della malattia la visse uniformato alla Vittima Divina della quale si era fatto apostolo. Morì il 15 giugno 1980. Come testamento spirituale ci ha lasciato queste sue ultime parole: “Il Santissimo Sacramento è la mia eredità, la mia fortuna, la mia ricchezza, tutta la vita mia!”.

Il 22 maggio 2009 la Congregazione delle Cause dei Santi ha emanato il Decreto di validità giuridica degli atti dell’Inchiesta Diocesana della Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio, conclusasi dieci anni fa il 25 luglio 2007. A breve sarà pubblicato il volume della “Positio super vita, virtutibus et fama sanctitatis” che sarà esaminato da alcuni teologi censori designati dalla Congregazione Vaticana delle Cause dei Santi e dai cardinali, i quali sottoporranno il loro giudizio al Santo Padre che, a Dio piacendo, lo proclamerà Venerabile.