Home Ambiente Monitoraggio ambientale, Exit: «Tempi biblici per conoscere i dati»

Monitoraggio ambientale, Exit: «Tempi biblici per conoscere i dati»

La denuncia di Alessandro Zagaria: «Disastro ambientale annunciato»

Luca Zagaria, Forum Salute e Ambiente

Sono passati 90 giorni dalla riunione in Provincia tra gli enti preposti al monitoraggio ambientale in cui sono state riscontrate presenze nella falda e nel suolo di cromo, cromo esavalente, nitrati, solfati, arsenico, piombo, berillio, zinco e alluminio. A scrivere è Alessandro Zagaria, del Collettivo Exit:«Dinanzi a questo disastro ambientale il neo assessore all’ambiente della Regione Puglia Filippo Caracciolo con un comunicato informa la città che i dati saranno presentati con calma il prossimo 25 settembre, annunciando anche la seconda fase del monitoraggio per individuare i responsabili. Quindi tutti noi dovremmo aspettare altri 47 giorni per conoscere finalmente quello che ormai è sotto gli occhi di tutti, un disastro ambientale conclamato ormai da anni(da noi denunciato con mobilitazioni e proposte) senza che le istituzioni abbiano fatto nulla per fermarlo o arginarlo».

Inoltre, aggiungono gli estensori del comunicato, «l’assessore Caracciolo parla di una seconda fase del monitoraggio per individuare i responsabili; dobbiamo dedurre che colui che ha promosso queste indagini non ha letto neanche il verbale visto che l’Arpa per quanto riguarda la presenza di cromo esavalente afferma che questo viene prodotto nei cementifici e che per i solfati viene chiamata in causa la Timac; quindi alcuni elementi ci sono per l’individuazione dei responsabili. Nulla però viene detto sulle azioni da mettere in campo per fermare questo scempio; non sappiamo se saranno mai fatte le bonifiche e soprattutto chi dovrà pagarle. Senza dimenticare che ad oggi non è mai partito il monitoraggio delle aziende insalubri (dove è previsto il monitoraggio dell’aria mai effettuato) così come proposto dalla delibera di iniziativa popolare promossa dal Forum Salute Ambiente e approvata dal Consiglio Comunale, con lo stanziamento di 100.000 euro. Su queste vicende come al solito si eclissa un’amministrazione comunale a cui sembrano non interessare questioni legate alla salute e alla salvaguardia del nostro ecosistema; ma a tutto questo ormai siamo abituati».

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