Home Ambiente M5S e temi ambientali: l’inquinamento di mare, aria e suolo

M5S e temi ambientali: l’inquinamento di mare, aria e suolo

Gli Attivisti Cinque Stelle chiedono la bonifica e il monitoraggio

I principali elementi ambientali, quali mare, suolo, aria risultano seriamente inquinati, perciò bisogna rapidamente dare risposte concrete attraverso l’adeguata attività di monitoraggio e le azioni necessarie, che non possono più aspettare, di bonifica delle zone interessate. Se ne è parlato in un incontro pubblico sabato pomeriggio, presso una libreria del centro di Barletta, organizzato dal gruppo degli Attivisti 5 Stelle alla presenza dell’europarlamentare pentastellato on. Piernicola Pedicini, membro della Commissione Ambiente dell’istituzione europea. Grazie al Forum Salute e Ambiente, per cui è intervenuta sabato Sandra Parente, si è ottenuta dopo una raccolta di firme da parte di circa 1200 cittadini, l’approvazione delle delibere d’iniziativa popolare da parte del Consiglio comunale, a novembre scorso, riguardante il monitoraggio ambientale, con particolare riguardo per la zona industriale della città. 23314382_10212921351521965_500707254_oCom’è noto questa ricade ormai in una zona densamente popolata, assolutamente vicina al centro, che quindi amplificherebbe le sue pericolosità nel caso fossero accertate. La Cementeria è stata autorizzata a bruciare 65.000 t l’anno di rifiuti da incenerire. Parente ha denunciato lo stretto legame tra controllori e controllati, con particolare riferimento alla direzione generale dell’ARPA Puglia, i cui dirigenti vengono scelti proprio dalla politica. L’incontro è stato introdotto da Savino Chiariello, attivista del Movimento 5 Stelle: la seconda fase del monitoraggio tarda a partire, pur avendo ricevuto ulteriori € 500.000 dalla Regione Puglia, «Non c’è ancora un piano programmatico». È intervenuto anche il prof. Ruggiero Quarto, Docente di Geologia applicata all’Università di Bari, da sempre voce attenta sulle questioni ambientali riguardanti la città. I problemi principali del mare sono determinate dal fatto che le nostre acque marine risultano incluse in una morsa terrificante che vede la ricezione di acque fortemente inquinate soprattutto dal Canale Ciappetta Camaggio a Levante, che porta i reflui della zona di Andria e una serie di acque sporche derivanti da allacci abusivi, e la foce dell’Ofanto che attraversa ben 21 comuni prima di giungere a mare e sulle cui rive si svolgono le coltivazioni agricole in zone che dovrebbero essere lasciate libere. Inoltre, gli scarichi a mare dei canali presenti lungo tutto il tratto costiero, di cui il famoso Canale H è solo l’esempio più lampante, hanno allacci abusivi lungo il loro tratti, pare che su un controllo a campione di 50 allacci fognari, 49 ne sono risultati non in regola. Come abbiamo potuto raccontare, recentemente l’attività regionale, in collaborazione con la Provincia e il Comune di Barletta, ha avviato una sostanziale operazione per ridurre tale problematica in questi anni.

Si è parlato anche dell’inquinamento dell’aria che è spesso intrisa di fumi nauseabondi dall’odore di uova marce che si propagano dalla zona industriale a tutto il vicino centro abitato. Anche il suolo e la falda acquifera sottostante la zona industriale di via Trani risultano inquinate, anche secondo i dati presentati alla conclusione della prima fase del monitoraggio, contaminata dalla presenza di cromo esavalente, nichel, piombo, selenio, fluoruri, solfati, ecc, che superano di gran lunga i limiti previsti dalla legge. L’importante ora è poter rispondere alla fatidica domanda “Chi inquina?”. Grazia Di Bari, consigliera regionale del M5S, ha sottolineato che i dati epidemiologici riguardanti il territorio della BAT risultano allarmanti.

 

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