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Multisala Paolillo, arriva Tosca

Diretta dalla Royal Opera House di Londra il 7 febbraio alle 20.15

Dopo il successo di “Rigoletto” arriva alla Multisala Paolillo di Barletta “To”, l’opera più drammatica di Giacomo Puccini. Mercoledì 7 febbraio alle ore 20.15 in diretta via satellite la Royal Opera House di Londra propone l’esperienza fantastica del thriller operistico di Puccini affidato alla regia di Dan Ettinger. Dramma, passione e musica straordinaria, una storia tormentata con un finale tragico, con un cast stellare guidato da Adrianne Pieczonka, Joseph Calleja e Gerald Finley.

locandina tosca

Opera lirica in tre atti, Tosca deriva dall’omonimo dramma di Victorien Sardou. Rappresentata la prima volta a Roma, al Teatro Costanzi il 14 gennaio del 1900, “Tosca” inizialmente fu criticata da una parte della stampa, che si aspettava un lavoro più in linea con le due precedenti opere di Puccini, ma ben presto si affermò e nel giro di tre anni fu rappresentata nei maggiori teatri lirici del mondo.

L’ambientazione è a Roma, nel giugno dell’ottocento. La napoleonica Repubblica Romana è appena stata abolita e sono in corso rappresaglie nei confronti degli ex repubblicani. Fra questi Cesare Angelotti, già Console della Repubblica che, evaso da Castel Sant’Angelo, trova rifugio nella Chiesa di Sant’Andrea della Valle. Qui incontra il suo amico pittore Mario Cavaradossi che gli assicura aiuto e collaborazione. Il colloquio fra i due è interrotto dal sopraggiungere della cantante Floria Tosca, amante del pittore, che si lascia andare ad una scenata di gelosia perché si accorge che il volto di Maria Maddalena dipinto da Mario sembra essere quello della Marchesa Attivanti. Dopo essere stata rassicurata dal pittore, Tosca lascia la chiesa e i due amici fuggono via. Il resto della storia si sviluppa intorno al personaggio del Barone Scarpia, Capo delle Guardie Pontificie il quale, venuto a conoscenza dell’intesa tra il fuggiasco e il pittore, ordisce una trappola per sedurre Tosca e catturare Angelotti. Fa arrestare Cavaradossi con l’accusa di cospirazione e costringe Tosca, con l’intesa di un salvacondotto per il suo amato, a promettersi a lui e a rivelare il nascondiglio di Angelotti. Tosca cede al ricatto ma dopo aver ottenuto il documento uccide Scarpia. La donna corre invano a salvare il suo uomo: Mario è stato fucilato. Colta dalla disperazione si toglie la vita gettandosi nelle acque del Tevere. I momenti più intensi del melodramma pucciniano sono contenuti nelle arie “Vissi d’arte” ed “E lucevan le stelle”. “Vissi d’arte, vissi d’amore, non feci male ad anima viva! … Nell’ora del dolore, perché, perché Signore, perché me ne rimuneri così?”

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