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Amministrative, Bufo tuona contro il Pd

Il componente della segreteria provinciale tuona contro il partito

Il candidato indicato dal Partito Democratico per concorrere alla carica di primo cittadino in occasione delle amministrative del prossimo 10 giugno sarà, a meno di ulteriori e clamorosi scossoni, il dottor Dino Delvecchio. Una concreta possibilità che ha suscitato reazioni trasversali, tra cui quella di Giuseppe Bufo, componente della segreteria provinciale.«E’ venuta fuori la voce per la quale Mdp avrebbe -sostenuto Dino Delvecchio, ma si tratta di una fake news – spiega Bufo a Barletta.news24.city – Il Pd è da solo con le liste Emiliano, che sono dei filoni distinti. Su questa premessa falsa, ho dovuto chiedere dei chiarimenti basati sull’articolo 18, comma 4, dello statuto del partito». Comma che offre un’indicazione chiara: Qualora non si svolgano primarie di coalizione, si procede con le primarie di partito, a meno che la decisione di utilizzare un diverso metodo, concordato con la coalizione, per la scelta del candidato comune non sia approvata con il voto favorevole dei tre quinti dei componenti dell’Assemblea del livello territoriale corrispondente”.

Il direttivo di ieri che ha visto anche il ricorso agli organi di garanzia provinciali e regionali dell’avvocato Bufo che ha richiesto ancora una volta le primarie interne.«Sono nomi calati dall’alto, senza un programma ufficiale» tuona Bufo. Estrae il cellulare. Ci fa vedere un messaggio dell’avvocato Maurizio Savasta, altro nome fatto per il ruolo di candidato sindaco e poi superato da Delvecchio.«Ho dato la mia formale indisponibilità» il sunto del dialogo. Una comunicazione precedente al direttivo di venerdì 6 aprile, al quale lo stesso Savasta non aveva preso parte.

La richiesta è incessante: primarie interne, ipotesi già accantonata per problemi regolamentari e di tempo nella seduta del direttivo andata in scena lo scorso venerdì, e  commissariamento del Pd cittadino. «E’ stata una scelta assolutamente muscolare del segretario e del direttivo, che a spron battuto ha votato il rigetto delle primarie. La gente deve capire che non è più il partito di Caracciolo, la gente è stanca -aggiunge Bufo – C’è un Pd che vuole dire una parola diversa. Io lo scorso giovedì ho ricevuto un mandato esplorativo per costruire su di me una coalizione: ho raccolto diverse disponibilità, poi in mattinata ho ricevuto una telefonata da Giovanni Alfarano che con rammarico mi ha detto che era stata fatta un’altra scelta. In soldoni, mi hanno affidato un mandato consultivo che suona di presa in giro. Il direttivo di oggi non può avere competenza: servono 1200 persone in carne e ossa che dicano che le Primarie non si possono fare. C’è tempo fino al 30 aprile per farle. E andrò avanti».

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