Home Attualità “Decreto sicurezza, perché Mennea avanza mozioni in Consiglio?”

“Decreto sicurezza, perché Mennea avanza mozioni in Consiglio?”

La replica di Flavio Basile (Lega Salvini Barletta)

“Il consigliere Ruggiero Mennea sa che non è possibile remare contro un decreto ministeriale. Questo significa anteporre alla democrazia e a tutto ciò che è una scelta degli italiani: oltre il 60% degli elettori chiede al Governo questo tipo di comportamento e le manifestazioni di riconoscimento nei confronti del Ministro dell’Interno Matteo Salvini stanno lì a confermarlo”. Il consigliere comunale (Lega Salvini) Flavio Basile, presidente vicario del Consiglio Comunale di Barletta, replica così alla mozione avanzata dal consigliere comunale Ruggiero Mennea, che aveva ipotizzato la modifica del punto relativo all’esclusione dal registro anagrafico dei richiedenti asilo effettivamente soggiornanti e dello stralcio sulla questione del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), chiedendo che a farsi portatore di tale richiesta fosse il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito. Un evidente riferimento al decreto sicurezza, varato dal Governo, che attende di essere convertito in legge e tra i suoi punti prevede che i titolari di protezione internazionale o ai minori stranieri non accompagnati siano gli unici a poter usufruire del sistema Sprar. “Invito il sindaco – sottolinea Basile – tutti i consiglieri comunali moderati e legati al centrodestra a non dare seguito a questo tipo di proposte, che ritengo indecorose”.

“Queste tematiche non possono essere portate in consiglio comunale – precisa Basile – servirebbe un referendum. Non si tratta di essere classisti o razzisti, ma semplicemente di mettere al primo posto gli interessi degli italiani. Non è possibile che per difendere l’indotto di pochi soggetti che lavorano in queste cooperative, associazioni o centri di accoglienza, si metta a repentaglio l’interesse dei cittadini italiani. Il caso del recente fermo a carico di un 20enne somalo a Bari, legato al gruppo Daesh e passato in Puglia per lo Sprar, dimostra che sono necessari controlli stringenti se vorremo evitare di trovarci in casa persone con precedenti penali, che vedono nell’Italia la zona franca dalla quale ripartire”. L’auspicio di Basile è chiaro: “A me piacerebbe che si parli di problematiche legate ai barlettani. Perché Mennea non lo fa? Perché si parla sempre di privilegi dei cittadini extracomunitari o dell’indotto generato da queste cooperative, vicine al Partito Democratico?”. Basile precisa inoltre che “chi viene qua per lavorare è ben accolto e dovrà esserlo sempre”, ma aggiunge: “E’ chiaro che le manifestazioni d’interesse di Mennea in questa fase denotano un coinvolgimento del suo partito in quelle che sono le organizzazioni che si occupano dell’accoglienza degli extracomunitari. Se il decreto fosse stato del Partito Democratico, gli esponenti del Pd che avrebbero fatto? Perché non si mettono in discussione gli errori del Pd al Governo? Nella Finanziaria, il governo del Partito Democratico ha sforato il Pil del 3% per dare soldi alle banche, mentre Salvini lo ha sforato del 2,3% per restituire agli italiani quei soldi indebitamente sottratti dal Governo del Partito Democratico. Questi partiti – conclude Basile – hanno fallito in tutto e per tutto e ora i rappresentanti locali e regionali degli stessi inseriscono nel discorso i Comuni per mettere mano a questo decreto. Che povertà di idee”.

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