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Tangenti, resta in carcere l’ex giudice Michele Nardi

Nuove accuse a carico del barlettano Antonio Savasta

I giudici del Tribunale del Riesame di Lecce hanno rigettato la richiesta di scarcerazione per Michele Nardi, avanzata dai difensori dell’ex gip di Trani arrestato lo scorso 14 gennaio insieme al collega Antonio Savasta e al sovrintendente di polizia Vincenzo De Chiaro, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari e falso. Le accuse si riferiscono a fatti commessi tra il 2014 e il 2018, nell’ambito di un sistema che per la Procura di Lecce era volto a pilotare indagini e processi nel Tribunale di Trani per favorire imprenditori dietro il pagamento di tangenti. Al momento dell’arresto i due magistrati erano in servizio al Tribunale di Roma. La sentenza del collegio, formato dai giudici Silvio Piccinno, Pia Verderosa e Anna Paola Capano, arriva dopo l’udienza tenutasi lo scorso 8 febbraio. Nardi di recente è stato trasferito per motivi di sicurezza dal carcere di Lecce di Borgo San Nicola al penitenziario di Matera.

Intanto prosegue e si arricchisce di nuove accuse anche il filone d’inchiesta riguardante Antonio Savasta. La Procura di Lecce ha fatto infatti notificare a 12 persone un avviso di proroga che riguarda dieci ipotesi di reato, tra cui anche una nuova ipotesi di calunnia: L’inchiesta si basa sulle confessioni dell’imprenditore coratino Flavio D’Introno, che una volta ridotto sul lastrico e con la prospettiva del carcere per scontare una condanna a cinque anni, ha raccontato alla Procura di Lecce di aver pagato 3 milioni a Nardi e Savasta in cambio di favori giudiziari. Nardi e Savasta sono stati sospesi dal Csm dalle funzioni e dallo stipendio, e sono attualmente in carcere. Rispondono a vario titolo, tra l’altro, di associazione per delinquere, corruzione in atti giudiziari e falso.

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