Home Attualità “Santiago, Italia”: il racconto di Nanni Moretti emoziona il Cinema Opera

“Santiago, Italia”: il racconto di Nanni Moretti emoziona il Cinema Opera

Un film sull’accoglienza, una bella storia italiana di coraggio

Nanni Moretti a Barletta ha incontrato sabato 23 febbraio il pubblico del Cinema Opera in occasione della presentazione del suo ultimo lavoro, il documentario “Santiago, Italia”. Ci sono i ragazzi di ieri, ci sono i nostalgici, ci sono i figli dei padri che hanno conservato pubblicazioni del febbraio 1978. Incredulo Moretti sfoglia il mensile Doppiovù con un articolo che lo riguarda intitolato “Chi io? Sono un autarchico”. Il pluripremiato regista scrive sulla pagina della rivista “41 anni dopo”, aggiungendo una dedica e la sua firma.

BARLETTA NANNI MORETTI_Moment - Copia (1)

La firma di un protagonista del cinema internazionale che questa volta con “Santiago, Italia” ha voluto raccontare l’orrore della dittatura di Pinochet in Cile: il colpo di Stato dei militari avvenuto l’11 settembre del 1973 che soffocò con violenza l’esperimento democratico del governo di Salvador Allende.Un film semplice – dice Moretti – un film sull’accoglienza. Una bella storia italiana di coraggio di cui andare fieri. Tutto ciò diventa oggi un forte gesto politico. Siamo specializzati nel denigrarci – aggiunge – ma è importante ricordare il ruolo straordinario dell’ambasciata italiana dove trovarono rifugio in quei giorni di terrore 250 persone tra adulti e bambini”. Furono organizzati viaggi nel nostro Paese, solidale contro le ingiustizie, erede della guerra partigiana, Patria dello Statuto dei Lavoratori.  Sono andato a Santiago – evidenzia Nanni Moretti – e l’Ambasciatore mi ha narrato una storia che conoscevo. Nel 1973 avevo 20 anni e quelle atrocità mi scossero profondamente. Sono ateo – chiosa Moretti illustrando il film – ma la Chiesa in questo contesto fa una gran bella figura con il cardinale cileno Henriquez (all’epoca faro della Resistenza contro i militari) e con una suora italiana”.

 

Nel documentario copioso materiale di repertorio, la ricostruzione del contesto storico e politico, le agghiaccianti testimonianze di giornalisti e registi vittime delle violenze perpetrate dall’esercito e dalla polizia, i ricordi della detenzione nello stadio di Santiago, le interviste ai cileni oppositori del regime che trovarono rifugio presso l’Ambasciata Italiana e poi lavoro nel nostro Paese. Moretti interpella anche due ex militari, uno detenuto e l’altro nella propria dimora, ma entrambi ancora oggi sono incapaci di riconoscere le malefatte di cui furono complici.

Pinochet, senatore a vita, governò il suo Paese come dittatore fino all’11 marzo del 1990. Gli Stati Uniti contribuirono al golpe, dice Moretti. Una storia di umanità dove parlano i testimoni e ricordano all’Italia ciò che è stata e ciò che sembra incapace di essere ancora.

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