Silenzio totale. E’ quello, assordante, che si ascolta dalle parti del Barletta 1922. A due mesi dalla comunicazione delle dimissioni da parte dei dirigenti Walter Dileo, Vincenzo Bellino, Mario Dimiccoli e Pino Pollidori, l’appello con disponibilità a cedere a quota zero il club è caduto nel vuoto. In 60 giorni l’unico sondaggio approdato alle porte societarie è quello dell’imprenditore Franco Simone, affiancato dall’ex attaccante biancorosso Gaetano Romano. Uno scambio di interessi che non è però andato oltre. Pregiudiziale rischia di risultare la riapertura dello stadio Cosimo Puttilli, che a 4 anni dall’avvio della cantierizzazione resta un rebus.

A due mesi esatti dalla fine di un campionato di Eccellenza chiuso restando in quota playoff fino a 90 minuti dalla fine, Barletta si prepara a un’altra estate di passione calcistica. I dirigenti, assicurano, non faranno passi indietro. Due anni fa fu la società oggi dimissionaria a impedire il fallimento, oggi la palla rischia di passare all’amministrazione comunale. Ennesimo step nella storia di un club che dal fallimento del 2015, con conseguente retrocessione in Eccellenza, non ha più trovato stabilità.

Il servizio di News24.City