«L’automobilista che, non conoscendo la nostra città, voglia entrare a Barletta utilizzando le mappe o i navigatori, oggi farebbe fatica ad orientarsi, visto che le principali direttrici che collegano la città con i comuni vicini – via Foggia, via Andria, via Trani – sono cantierizzate a tempo indeterminato o, peggio, intasate». Questa la riflessione, riguardo ai tanti cantieri presenti attualmente in città, a firma della Segreteria del Partito Democratico cittadino, firmata da Rosa Cascella, Antonio Diviccaro, Antonio Gorgoglione, Ezia Bizzoca, Filomena Seccia, Bruno Lattanzio, Luca Lacerenza.
«Eppure, la viabilità della nostra città è stata una delle priorità dell’amministrazione sin dal suo insediamento. Era l’estate 2018, quando il neo-eletto sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, annunciava l’apertura di numerosi cantieri. A due anni da quel solenne proclama, i problemi che quei cantieri hanno generato sono ancora tutti lì: lavori fermi, strade sbarrate, sensi di marcia modificati più volte, piazze chiuse al traffico e poi d’incanto riaperte. Le situazioni più critiche, derivanti dalla permanenza a tempo indeterminato dei cantieri, sono sotto gli occhi di tutti, a partire dal rifacimento della viabilità dell’ultima parte di via Regina Margherita e dell’inizio di via Foggia. In quel mastodontico cantiere, i lavori sono fermi, le varianti in corso d’opera non si contano più, i residenti sono esasperati dalla situazione di disagio a cui debbono sottostare. Con prodigo utilizzo di jersey bianchi e rossi, e nella totale assenza di segnaletica, si sono realizzate, curve, chicane, parcheggi con rampe di entrata e di uscita, come neanche all’autodromo di Monza. Possiamo solo augurarci che nessun pedone venga investito da qualche automobilista in comprensibile stato confusionale. Sulla situazione del manto stradale è persino superfluo soffermarsi, cosi come sul disagio degli esercenti che hanno visto defilarsi la clientela.
Nella zona del vecchio ospedale la situazione non è certo migliore. Sarebbe utile, per la tutela della salute degli sfortunati residenti nell’isolato ricompreso tra le vie Regina Margherita, piazza Principe Umberto e via Roma, monitorare le emissioni provenienti dai gas di scarico delle automobili. Siamo certi che potrebbero fare impallidire quelle rilevate nelle grandi città che hanno dovuto adottare drastici provvedimenti di limitazione del traffico. Un semaforo di nessuna utilità, isole spartitraffico ideate e realizzate per una viabilità a senso unico ma che oggi sono solo di intralcio per il presente doppio senso di marcia, i famigerati jersey utilizzati dai più per addossare le auto da parcheggiare in divieto di sosta, rendono quella zona il manifesto dell’idea di viabilità della nostra attuale Amministrazione. Non possono essere dimenticati, infine, il cantiere di RFI di via Milano, che doveva essere già chiuso ed il sottovia consegnato alla città, e le difficoltà con cui procedono i lavori in quello di via Andria. In entrambi i casi il Comune non si è in alcun modo fatto carico dei continui disagi dei residenti e degli esercenti. Via Milano ha oramai perso la peculiarità di strada commerciale che l’ha caratterizzata in passato, mentre chi abita in via Callano ed in via Andria è tagliato fuori dal resto della città. Sulla chiusura e subitanea riapertura al traffico di piazza Caduti, non vi è molto da dire se non che il provvedimento rispecchia la confusione, l’approssimazione, il dilettantismo, la mancanza di visione della maggioranza che governa Barletta».