“Partita finisce quando arbitro fischia”. Se Vujadin Boskov avesse conosciuto il Barletta 2019/2020, probabilmente avrebbe adattato un suo antico adagio alla paùssione per l’ultima del club biancorosso. Praticamente una costante nel campionato della squadra di Massimiliano Tangorra, che ha fatto dell’imprevedibilità un marchio di fabbrica, nel bene e nel male. La vittoria per 3-2 sul San Marco, con calcio di rigore al fotofinish di Alfredo Varsi, non è che l’ultima tappa di un elenco ampio.

La lunga trafila ha avuto il via al primo turno a Ugento, con la rete del 3-2 del salentino Pardo a 5’ dalla fine, ed è passata poi per il pareggio di Ganci al terzo turno a Molfetta e per il il ko di Vieste al 90’ per mano di Colella. Il blitz di Orta Nova firmato da Caputo al 93’ e il pari di Di Rito nel 2-2 contro il Martina sono due volti della stessa medaglia, così come il ko interno contro l’Unione Calcio Bisceglie firmato da Lorusso al 95’. L’uno-due di Varsi e Caputo contro il Vieste al Manzi ha garantito un punto, mentre due sono stati quelli assicurati da Pignataro e Varsi nei due successi su Otranto e San Marco. Se le partite fossero terminate al minuto 85, insomma, i biancorossi avrebbero 3 punti in meno dei 37 che oggi valgono il quarto posto e permettono di cullare ancora una flebile speranza di playoff. Che Tangorra insegue con un organico che lentamente recupera pezzi preziosi.

Di qui a fine stagione il Barletta ha una sola missione: vincere le sette partite che restano e confidare in un calo del Corato, oggi secondo e distante 13 punti. La prossima tappa è il D’Angelo di Altamura, domenica contro la Fortis.

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