Home arte Zagaria: il restauro dello Stemma di Barletta del Teatro Curci

Zagaria: il restauro dello Stemma di Barletta del Teatro Curci

I lavori fino ad aprile, sarà collocato nel foyer del Teatro

In origine collocata sulla facciata del teatro “Curci”, sovrastante la Galleria, una scultura dello stemma di Barletta con ai lati due angeli, si tratta di un gruppo scultoreo in pietra di Carovigno eseguito dallo scultore Nicola Bassi di Trani nel 1888 (secondo i restauratori). Dai primi anni ’60 è stata rimossa dalla facciata, a causa di lesioni al loggiato sovrastante la Galleria, danneggiata gravemente, fu posta nella parte interna del cornicione che cinge il terrazzo del teatro. L’Amministrazione comunale, circa un anno fa, ha provveduto alla messa in sicurezza, programmandone il restauro che si sta svolgendo in questi mesi.

restauro stemmaIl laboratorio per il restauro è stato creato all’interno della stessa Galleria del Teatro “Curci”, affidato alla cooperativa MU.RES, in particolare ai restauratori Francesca Amendola e Alessandro Zagaria; abbiamo chiesto a quest’ultimo di descriverci le principali fasi del lavoro di restauro: «Le operazioni principali riguardano la pulitura delle superfici per eliminare la presenza di attacchi biologici e croste nere. Questo intervento si stabilisce tramite le indagini diagnostiche che si stanno facendo presso l’Università di Bari coadiuvate dal prof. Laviano. In questo momento stiamo realizzando un intervento con biocida per eliminare soprattutto muschi e licheni presenti sull’opera. Poi ci sarà – aggiunge Zagaria – un intervento di consolidamento e di coesione dei pezzi non più leggibili nella loro integrità. Ultima fase sarà porre uno strato protettivo per conservare l’opera nel tempo». Il restauro dovrebbe essere terminato entro aprile prossimo. C’è un progetto di musealizzazione da parte del Comune, ovviamente condiviso con la Soprintendenza ai Beni Culturali, perché l’opera sia ricomposta ed esposta all’interno del foyer del Teatro Curci; si sta ideando il piedistallo dove collocare l’opera.

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