«Il Sindaco di Barletta Dott. Cannito e la sua Giunta Comunale hanno dato l’avvio alla procedura amministrativa finalizzata alla realizzazione della fermata ferroviaria del nuovo ospedale di Viale Ippocrate. Potete immaginare la mia personale soddisfazione per questa iniziativa che, con le altre già in atto, vanno a comporre e dare attuazione, pian piano, alla mia idea-progetto di metropolitana leggera di superficie di Barletta.

Nel lontano 2004, il mio progetto di metropolitana leggera di superficie per Barletta, con il relativo Studio di Fattibilità Tecnica ed Economica, fu molto apprezzato dal Sindaco Francesco Salerno che, con il parere favorevole del Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Prof. Karrer, predispose le procedure necessarie per acquisirlo ufficialmente agli atti del Comune di Barletta ed inserirlo nel Piano Strategico di sviluppo della Città.

Il 27 Settembre del 2004, con protocollo n. 52852/GAB, il mio progetto fu acquisito dal Comune di Barletta e, con quell’atto in particolare, assicuravo al Sindaco “la mia incondizionata disponibilità ad illustrare in ogni sede i dettagli ed i particolari del mio progetto, ponendo gratuitamente a disposizione la mia esperienza nel settore, a vantaggio di Barletta e della popolazione della istituita nuova provincia.”

Nei mesi e negli anni successivi si è sviluppato un ampio e lusinghiero dibattito sui contenuti di questo mio progetto: esponenti della politica, operatori del settore tecnico ed economico, semplici cittadini hanno sempre partecipato con grande interesse, ponendo osservazioni e discutendo con passione e competenza.

Anche la stampa locale ha mostrato e continua a mostrare grande attenzione all’idea.

In seguito, l’Amministrazione del Sindaco Nicola Maffei pose il mio progetto fra i temi di sviluppo urbano previsti dal nuovo Piano Strategico Vision 2020, nel Piano Regionale della Mobilità e nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile.

Di conseguenza, nell’Aprile del 2007, la nuova stazione metro “Ospedale” fu prevista nel Programma Integrato di Riqualificazione delle Periferie (PIRP Santo Spirito – Ospedale) e fu pubblicato il relativo Avviso Pubblico per raccogliere le manifestazioni di interesse.

Quel bando pubblico, emanato secondo legge dal Comune di Barletta, assumeva un ruolo importante per la programmazione dello sviluppo sostenibile di quella parte del territorio e nel recupero partecipato di quella periferia, in quanto avrebbe inciso significativamente nella sfera sociale ed urbanistica dell’area urbana posta nell’intorno dell’Ospedale Monsignor Dimiccoli.

Ricordo che il Sindaco Cannito, qualche mese fa, si impegnò molto affinché RFI, almeno nelle fasi preliminari della redazione del progetto della nuova fermata ferroviaria del nuovo Ospedale, creasse le condizioni di ascolto e di valutazione delle idee che provenivano direttamente dalla cittadinanza, dagli operatori tecnici ed economici locali e, molto modestamente, anche dal sottoscritto, primo ideatore dell’iniziativa: si voleva, cioè, mettere in campo tutte le condizioni utili ad una progettazione partecipata, visto che quella nuova infrastruttura avrebbe comportato necessariamente una modificazione importante di quella parte della nostra Città.

Oggi, il Sindaco Cannito – che mi ha sempre onorato della sua stima personale che non perdo occasione per ricambiare – ha concluso un atto amministrativo importante per la nostra Città, manifestando anche in questa occasione un gratificante apprezzamento per il mio progetto di metropolitana leggera di superficie di cui la “Fermata Ospedale Mons. Dimiccoli” è parte importante.

Sappiamo bene che RFI è un organismo tecnico di elevata qualità ma sappiamo bene – anche – che RFI è un’azienda pubblica, partecipata dalle Ferrovie dello Stato Italiane e che è un organismo di diritto pubblico.

Proprio in virtù di questa funzione pubblica di RFI e per i risvolti urbanistici e sociale che implicano i suoi interventi di modificazione del territorio, ci saremmo aspettati la progettazione partecipata che lo stesso Sindaco Cannito aveva richiesto.

Oltre ad una nuova stazione ferroviaria sicura ed efficiente, il mio progetto prevedeva anche una sistemazione urbanistica di quella “periferia urbana” che fosse adeguata alle esigenze dell’utenza e che, soprattutto, fosse progettata ascoltando anche i pareri dei futuri fruitori: i cittadini e gli operatori tecnici ed economici. Ma questo non è avvenuto.

Spero ci sarà ancora tempo per porre rimedio a questa carenza procedurale che, in futuro, potrebbe rivelarsi un clamoroso errore a cui non sarà facile porre rimedio».

Ing. Francesco K. Carpagnano