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Primo giorno di esami di Stato a Barletta: «La maturità di chi si adatta, nonostante tutto»

Le testimonianze dei maturandi alle prese con le norme anti-contagio e una modalità nuova di concludere gli studi

Sono iniziati questa mattina gli esami di Stato 2020, con modalità del tutto nuove rispetto al solito e all’insegna del rispetto delle norme anti-contagio. Nessuna prova scritta, ma solo una prova orale della durata di circa un’ora in cui i ragazzi sono chiamati a discutere un elaborato sulle discipline di indirizzo, ad analizzare un breve testo di letteratura italiana e altri materiali coerenti con il percorso fatto, ad esporre le proprie esperienze svolte nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro e a rispondere a quesiti relativi la Cittadinanza e Costituzione. Le commissioni sono composte da professori interni e da un presidente esterno. Gli studenti seguono un percorso, indicato con segnali posti sul pavimento per regolare le entrate e le uscite, indossano la mascherina, igienizzano le mani e consegnano un modulo di autocertificazione in cui dichiarano di non riportare sintomi da Covid-19.

É mancato anche il tradizionale “toto-tracce” precedente la prima prova, così come le indiscrezioni a pochi minuti dall’inizio della stessa sui temi e gli autori scelti dal Ministero, che risvegliano sempre una certa nostalgia in chi ci è già passato. Ma l’emozione, a giudicare dagli sguardi dei ragazzi in attesa nel cortile dell’Istituto Nicola Garrone, rimane la stessa. Questo ce lo conferma anche Mariagrazia, che ha accettato di raccontare la sua esperienza appena terminata ai nostri microfoni. https://www.facebook.com/watch/?v=558937888347882

«Stamattina ero molto agitata- ha affermato- sono arrivata con largo anticipo e ho percorso più volte il cortile della scuola. É stata una maturità strana, carica di incertezze e di novità, che hanno alimentato la classica ansia che provano tutti i maturandi. Il Coronavirus ci ha tolto tanto, gli ultimi mesi di scuola, l’esperienza di paura collettiva prima degli scritti, ma il fatto di averla fatta in presenza ha dato un segnale chiaro che la scuola c’è e ripartirà. É stato un modo per coronare un’esperienza fantastica durata cinque anni».

Ma non si creda che la mancanza di prove scritte abbiano reso l’esame più facile. I maturandi del 2020 si sono ritrovati ad affrontare notevoli difficoltà durante questi mesi, e si apprestano a varcare la soglia della loro scuola con un sentimento che nessuno può capire, a parte loro. «Rientrare a scuola è stato strano, perché è diversa da come l’avevamo lasciata. Penso che quella di quest’anno sia la maturità di chi, in una situazione nuova e inimmaginabile, si è adattato e ha mantenuto la concentrazione. Non è più facile, è l’esame di chi ce la fa nonostante tutto».

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