Home Ambiente Sottopasso vandalizzato, nota del sindaco: «Sfregio a spese dei cittadini»

Sottopasso vandalizzato, nota del sindaco: «Sfregio a spese dei cittadini»

Le parole del sindaco Mino Cannito riguardo la vandalizzazione delle pareti del nuovo sottopassaggio di Via Milano

Il sindaco Mino Cannito interviene riguardo la vandalizzazione del sottopasso di Via Milano rinvenuta questa mattina: «Voi sporcate, vandalizzate e
deturpate la città e noi non ci stancheremo di ripulirla perché non
resti traccia del degrado che create e dell’inciviltà in cui vorreste
che si vivesse in questa città, che abbiamo il compito e il dovere di
rendere un luogo migliore e accogliente, decorosa e moderna.
Un mese esatto è passato dall’apertura al pubblico del sottovia pedonale
di via Milano, ma questa mattina il risveglio è stato amaro, con le
pareti già imbrattate, perché di quello si tratta e null’altro,
scarabocchi privi di senso, uno sfregio a spese dei cittadini
contribuenti che ora dovranno pagare gli interventi di pulizia.
Già questa mattina, operatori di Bar.s.a. compiranno un sopralluogo per
capire se l’uso dell’idropulitrice possa essere sufficiente ed efficace
a fare tornare bianche le pareti imbrattate. E non si pensi che le
telecamere siano un deterrente efficace contro questi atti vandalici
perché chi li compie sa bene come agire per restare indenne in barba a
tali sistemi di sorveglianza. È il modo di pensare che deve cambiare e
forse ci vorrà tempo, ma questo non ci scoraggia, significa solo che
dovremo impegnarci tutti il più possibile.
La libera espressione artistica è altra cosa rispetto a questi gesti
sconsiderati, tanto che in alcuni luoghi della città l’Amministrazione
comunale ha coinvolto artisti che fanno riferimento alla street art per
abbellire altrettanti scorci, si pensi ai blocchi di pietra lungo il
cammino che dalle scale della pineta sotto le mura del Carmine conduce
alla litoranea Pietro Mennea; oppure al murales di via Alvisi contro la
violenza di genere e ancora ad altri progetti in cantiere.
Per quanto la bellezza sia un concetto soggettivo, non v’è dubbio su
quello che bello non è, che deturpa, sporca, offende e insulta la città,
il lavoro che è stato fatto e il diritto a vivere nel rispetto dei beni
comuni».

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