Chiariamo innanzitutto che i disabili sono cittadini come tutti gli altri, e che magari in virtù proprio delle loro difficoltà richiedono una maggiore attenzione da parte delle Istituzioni soprattutto comunali. Abbiamo incontrato l’assessore alle Manutenzioni, Lucia Ricatti, della giunta Cannito, per fare il punto sulle principali questioni riguardanti le “barriere architettoniche” in città.

Quest’estate ha tenuto banco la polemica riguardante l’apertura del nuovo sottopasso pedonale di via Milano, anche senza gli ascensori previsti. In quell’occasione, si è inaugurata un’opera dunque incompleta (oltre gli ascensori mancava anche la videosorveglianza). Il Sindaco disse che ci sarebbero volute solo poche settimane. A che punto siamo?

«Il 22 ottobre incomincerà l’ultima parte dei lavori per poi dover terminare entro fine novembre. Non penso che sia stato un errore aprire prima, e non credo che, come Amministrazione, siano meritate le critiche, anche un po’ strumentali, ricevute per l’occasione. Lo sarebbero state se non avessimo proprio pensato all’accessibilità in assoluto, ma la progettazione prevedeva l’ascensore dall’inizio, si è trattato solo di una questione di tempistica. Dal nostro punto di vista è stato più ragionevole riaprire il flusso di via Milano, pur in maniera ancora perfettibile, il prima possibile, venendo incontro alle continue istanze dei residenti e dei commercianti della zona. Anche gli scivoli per le biciclette sono stati aggiunti in un secondo momento. Quanto alla videosorveglianza, abbiamo preferito sfruttare intelligentemente, previo accordo, le canaline che stavano predisponendo quelli di Open Fiber e questo ha determinato però un ulteriore sfasamento nella consegna delle parti dell’opera. Colgo l’occasione per agganciarmi anche alla questione dell’accessibilità del passaggio di via Imbriani. Lì c’era un progetto che inizialmente prevedeva l’ascensore, ma richiedeva un pezzo di suolo che prima Le Ferrovie non hanno potuto darci. Abbiamo quindi pensato di rimpiazzarlo con uno scivolo a serpentina, che alla luce di nuove valutazioni, è una soluzione addirittura migliore, perché è stato pensato come uno spazio aperto e non provocherà le problematiche, né avrà i costi di manutenzione, che un ascensore impone necessariamente».

La stagione estiva è ormai terminata, con una piccola novità in coda per la questione barriere architettoniche, cioè la creazione di passerelle, solo due in realtà, presso le spiagge libere per il raggiungimento della battigia e dunque l’accesso al mare per tutti. Lei in Consiglio comunale ha annunciato delle novità pronte per la prossima stagione balneare.

«La scelta dei punti individuati non è casuale, la prima è accanto alla spiaggia dei militari, presso la Litoranea di Levante, la seconda è in prossimità dell’ultimo dei lidi presso la spiaggia di Ponente. Quel tratto di spiaggia è particolarmente profondo, questo, sommato agli ovvi ritardi causati dal lockdown, ha comportato dei ritardi, avendo avviato il procedimento ormai a stagione inoltrata; anche perché la ditta che produceva le lastre riusciva a produrne un massimo di 8-9 al giorno. Per l’anno prossimo vorremmo chiedere a questi lidi vicini o ad associazioni di volontariato, la disponibilità a preservare un ulteriore prolungamento di passerella srotolabile, che possa entrare direttamente nel mare, consentendo quindi l’esperienza balneare completa per tutti. Bisognerà smontarle giornalmente, anche perché la marea potrebbe sganciarle. Per quanto riguarda invece il solo accesso alla battigia, contiamo di estendere l’iniziativa anche in altri punti della nostra litoranea, come ebbi a dire già in Consiglio comunale».

Importante è rendere accessibile la città sia per i cittadini stessi che per i turisti: il nostro principale monumento, il Castello, si trova ancora in un insopportabile stato di illegalità dovuto alla non accessibilità degli spazi. Un unico ascensore potrebbe risolvere l’annosa situazione, rendendo accessibile la sala lettura della biblioteca comunale, il museo civico che sorge su una ripida scalinata, e anche i sotterranei spesso adibiti a spazio mostre, per cui l’assurdo stratagemma messo in campo con un servoscala praticamente sempre rotto. Troppo spesso siamo tornati sull’argomento, ottenendo vane promesse anche dallo stesso Cannito: la risolviamo la questione?

«In effetti è critico che il Castello non offra poi un’accessibilità completa. Per quanto riguarda il discorso dell’ascensore, sono sicura che non esista un divieto assoluto da parte delle Sopraintendenza ai Beni Culturali, ma semmai delle prescrizioni strette da osservare e a riprova di questo le posso citare il Palazzo della Marra che è munito di ascensore. Bisogna verificare se esiste già un progetto per il Castello, e se è stata mai coinvolta la Sovraintendenza per questo tema. L’esortazione dovrà partire dal Settore dei Lavori Pubblici, essendo loro competenza ed esulando ormai dalle Manutenzioni. Cercheremo di risolvere al più presto quest’annosa questione».

La pavimentazione di alcune vie, soprattutto del centro storico, è piuttosto disconnessa (pensiamo a via Nazareth, al tratto finale di via Sant’Antonio e ad alcune stradine nei pressi della Cattedrale), rendendo complicata, ancor di più, una normale passeggiata.

«Nel momento in cui si scelgono i basolati, non c’è poi più molto altro da fare, perché il problema di questo tipo di pavimentazione è nel sottostrato che cambiando nel tempo determina lo sfasamento. In una zona come quella, è impensabile andare a ricoprire il tutto con l’asfalto come si è fatto in altri punti della città. Alla proposta invece di ripavimentare come via Duomo rispondo che sì, è possibile, è da valutare, ma anche qui esuliamo dal settore manutenzioni e sconfiniamo in quello dei Lavori Pubblici, immagino comunque che uno dei fattori dirimenti sia il costo».

Barletta città accessibile: un’utopia o un obiettivo a cui perlomeno tendere: il Comune di Barletta è partner di un progetto, “SuperArè”, che mapperà il centro cittadino al fine di consegnare all’Amministrazione uno strumento per sviluppare i PEBA (Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche).

«Proprio nei giorni scorsi è stato presentato questo progetto di mappatura delle barriere architettoniche di cui il Comune di Barletta è partner: da questo otterremo un dettagliato lavoro sul centro storico per accedere ai PEBA, cui ci siamo già candidati per il finanziamento regionale».

Cosa pensa della figura del disability menager?

«Spesso nella mia esperienza amministrativa, per approntare in questioni come quelle di cui abbiamo parlato, ho ascoltato i consigli di persone che vivono questi problemi costantemente. Quindi ritengo assolutamente utile che ci si avvalga di un disabile che faccia da tramite con le istituzioni ad ogni livello, avendo sicuramente l’occhio più attento su questo tipo di questioni».