Home arte Cinema e teatri chiusi, gli operatori barlettani: «Enormi danni economici e culturali»

Cinema e teatri chiusi, gli operatori barlettani: «Enormi danni economici e culturali»

Gli operatori dello spettacolo di Barletta amareggiati per le restrizioni imposte dal nuovo Dpcm

In seguito alle restrizioni imposte dal nuovo Dpcm entrato in vigore oggi, i luoghi della cultura sono stati duramente colpiti. La chiusura di cinema e teatri si colloca in un contesto già difficile, dove i danni del lockdown dello scorso marzo non erano ancora stati riparati e si iniziava a vedere dei timidi segni di ripresa.
A Barletta i gestori del Cinema Paolillo e del Cinema Opera avevano riaperto da poco i battenti, ma entrambi riportano dati di un’affluenza piuttosto bassa nelle ultime settimane.
«Dal numero di ingressi registrati nel periodo di apertura mi rendo conto che gli spettatori hanno paura- ha affermato il gestore del cinema Paolillo- Nonostante il poco rischio, dato dal rispetto delle distanze e dall’obbligo di indossare la mascherina, abbiamo registrato un’affluenza piuttosto bassa».
Lo stesso riporta il gestore del Cinema Opera, il quale ha stimato un calo di circa l’80% rispetto al solito. «Mi spaventa l’idea che la gente possa perdere l’abitudine di andare al cinema- ha dichiarato- e non penso si possa imputare il calo riscontrato solo alla paura, poiché i luoghi della movida hanno continuato ad attirare molta gente. È un processo che va avanti da anni e dietro cui si cela un mancato interesse da parte dei produttori nei confronti del cinema e un interesse sempre maggiore nei confronti delle piattaforme di streaming. Questo nuovo stop può fare danni a lungo termine che andranno al di là della chiusura per un mese, e diventa sempre più importante per gli esercenti rispondere alle difficoltà in maniera creativa, rimboccarsi le maniche e offrire qualcosa di innovativo. Speriamo di essere pronti quando ci verrà data la possibilità».
Nonostante i danni non quantificabili che queste ulteriori restrizioni porteranno nel settore, i due gestori credono nell’importanza di rispettare le regole e sono fiduciosi che valga la pena compiere questo sacrificio, per riaccendere i proiettori auspicabilmente in una situazione più tranquilla nel periodo natalizio.
Altra categoria fortemente penalizzata dalle misure per contrastare la pandemia è quella delle compagnie teatrali. Savino Maria Italiano, attore facente parte della compagnia barlettana I Nuovi Scalzi riferisce una serie di problematiche dovute alla necessità di fermarsi proprio nel momento in cui si era pronti per la ripresa. «I teatri stavano organizzando delle nuove rassegne, impegnando attori della scena nazionale e internazionale. Sono stati investiti tempo e denaro per adattare gli spazi alle nuove norme, per aumentare il personale e acquistare attrezzature, ma tutto ciò è ora vano. Credo che i luoghi della cultura e dello sport siano stati penalizzati senza compiere troppe analisi del rischio effettivo».
Ciò su cui tutti i nostri interlocutori sono d’accordo è che il danno economico sarà accompagnato da un danno culturale che riguarderà l’intera società. «Il rischio è che si consolidi l’idea che cinema e teatro non servano a niente, che siano ridotti a semplici accessori e che sia svalutato il loro grande valore sociale e culturale» ha spiegato Italiano.
«È chiaro che cultura e intrattenimento siano considerati non essenziali nella vita dei cittadini- aggiunge Imma Incantalupo, attrice parte della compagnia teatrale amatoriale Fatti di Sogni- Mentre sono proprio delle attività che potrebbero nutrire il nostro spirito in questo momento difficile. Durante il primo lockdown abbiamo provato a trasferire alcune attività online, ma si perde inevitabilmente qualcosa di quella magia data dal contatto con il pubblico. Nonostante ciò capiamo la difficoltà nel prendere decisioni in questo momento e che uscire dall’emergenza sanitaria sia in questo momento la priorità. Speriamo che questa limitazione possa servire e ci faccia tornare al più presto a realizzare quella magia che si crea sul palco scenico».

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