Home Attualità Intervista Tupputi, l’assessore resta ma anche i dubbi sul silenzio di Cannito

Tupputi, l’assessore resta ma anche i dubbi sul silenzio di Cannito

«Nessun legame con l’elezione di mio fratello alla Regione»

Cosa può far cambiare idea ad un assessore che meno di venti giorni fa ha presentato delle dimissioni “irrevocabili” dalla Giunta? Le revoca, invece, l’assessore all’Edilizia pubblica e privata nell’Amministrazione Cannito, Rosa Tupputi; proprio ieri mattina, tramite un comunicato stampa, ha sciolto ufficialmente i propri dubbi, dopo aver “capito e risposto al Sindaco”, che rispondendo ad una sua pesante richiesta di dimissioni, l’aveva invitata a ritirarle visto il momento complesso per la comunità.

Tutto bene dunque, ma l’opposizione (dal Partito Democratico a Coalizione civica, passando per il Movimento 5 stelle) aveva, giustamente, additato al “silenzio” assordante del Primo cittadino riguardo la vicenda, fatto passare per un fatterello interno. Il problema è nella motivazione con cui la Tupputi aveva chiesto di dimettersi, cioè un vero e proprio “tradimento del progetto civico” avviato due anni e mezzo fa; riferendo “logiche spartitorie” che sarebbero in atto nella maggioranza di Cannito. Le domande sono chiare: in cosa viene tradito il progetto civico? Quali sono le logiche spartitorie? Queste domande hanno bisogno di risposte in primis dal Sindaco, avendo superato ben due Consigli comunali senza far riferimento alla questione, ma anche dalla stessa Tupputi. Non si può non dare esplicite spiegazioni.

I malpensanti hanno legato le dimissioni alla recente elezione del fratello Giuseppe in Consiglio regionale, nella maggioranza di Emiliano. Ma l’assessore, cui vengono confermate le deleghe, ha tenuto ad allontanare, ai nostri microfoni, queste ipotesi: «Non ha niente a che fare con l’elezione di mio fratello in Consiglio regionale, sono cose completamente distanti, anche se è coinciso temporalmente con quell’avvenimento. Non sono neanche intervenuta pubblicamente durante la campagna elettorale, proprio per rispetto di etica istituzionale».

E allora perché le dimissioni?

«C’erano state delle incomprensioni di carattere politico con il Sindaco, che non ho avuto modo di chiarire subito poiché ero fuori Barletta da quasi un mese per motivi personali. Successivamente ci siamo chiariti, rispondendo al suo appello. Le motivazioni riguardavano principalmente la mia agibilità politica».

Ma l’assessore promette di spiegare tutto pubblicamente nei prossimi giorni. Appare chiaro, che il ripensamento è stato determinato da un chiarimento con il Sindaco e non semplicemente dall’assunzione di “responsabilità istituzionale”.

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