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Scuola: l’ordinanza mantiene la DDI, ma a Barletta alcuni scelgono la didattica in presenza

Le opinioni dei genitori barlettani sull’ordinanza che conferma la DDI nelle scuole pugliesi

Fino al 15 gennaio sarà in vigore l’ordinanza di Emiliano che mantiene la didattica digitale integrata nelle scuole di qualsiasi ordine e grado. La didattica in presenza è fortemente sconsigliata dal governatore, da applicarsi solo per svolgere laboratori pratici e per i ragazzi con bisogni speciali, mentre per i bambini delle scuole primarie è possibile inoltrare una richiesta al dirigente in cui si dichiara di voler scegliere la didattica in presenza per i propri figli.

“Auspico fortemente una prudente e responsabile valutazione di tale ultima circostanza” aveva aggiunto Emiliano, ma in realtà questa scelta è stata compiuta da una parte abbastanza consistente di genitori. Tra chi preferisce la didattica a distanza e chi quella in presenza, il parere riguardo l’ordinanza è univoco: confusionario, lascia una responsabilità troppo grande ai genitori e non garantisce un corretto svolgimento delle lezioni.
«Non mi sento al sicuro- ha affermato la madre di una bambina che frequenta la prima elementare- ma dopo un mese e mezzo di didattica a distanza mi sono resa conto che aveva bisogno della scuola in presenza. Era felicissima, così come i suoi compagni che sono tornati quasi tutti in classe. Riguardo l’ordinanza non sono d’accordo sul lasciare la responsabilità ai genitori, preferirei che si prendesse una decisione univoca di chiusura».
Anche alla scuola Musti sono state accettate le richieste di alcune genitori di scegliere la didattica in presenza. «Nella classe di mia figlia frequentano 8 bambini su 19- ha affermato una mamma- Penso sia al sicuro perché vengono applicate tutte le misure di prevenzione, distanziamento e mascherine».

«Nella classe di mia figlia solo quattro bambini hanno scelto la didattica in presenza- ha dichiarato la mamma di una bambina che frequenta la quarta elementare alla scuola Girondi- Purtroppo mancano le docenti di ruolo e si susseguono vari supplenti, per cui ho deciso di tenerla a casa, anche perché ormai si è abituata a stare in casa».

 

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