Home cultura Cattedrale, il campanile torna a risuonare i tempi della città

Cattedrale, il campanile torna a risuonare i tempi della città

Conclusi i lavori di restauro. Resta la questione del basolato

Entro la metà della prossima settimana sarà rimossa l’impalcatura e il cantiere per il restauro del Campanile della Concattedrale di Barletta, Basilica di Santa Maria Maggiore. Oggetto di lavori radicali necessari di consolidamento e restauro: l’impresa Ieva di Andria si è occupata degli interventi statici, la Cilli Cosimo restauro di opere d’arte Srl di Barletta invece del restauro.

La chiesa ha ricevuto negli anni passati alcuni interventi di restauro, come quelli che hanno riguardato il corpo centrale dal 1981 al 1996; poi si è giunti al lotto riguardante la sua torre campanaria, per la prima volta restaurata dopo il terremoto del 1740, prevedendo anche interventi antisismici. La struttura è stata rinforzata da anime in acciaio e iniezioni di cemento. Il restauratore Cosimo Cilli ha sottolineato la presenza di molti conci calcarei deteriorati e con la presenza di vegetazione e muschi sulle pietre. L’opera è stata finanziata per buona parte dall’8×mille della Chiesa Cattolica che attraverso i contributi della CEI si occupa anche della valorizzazione dei beni culturali; la parte restante a carico dell’Arcidiocesi di Barletta-Trani-Bisceglie. I lavori di recupero hanno impiegato poco tempo in più all’anno previsto, contando lo stop legato all’emergenza sanitaria causata dal COVID-19, come ci ha spiegato mons. Angelo Di Pasquale, che ha seguito l’iter di quest’attività, essendo stato canonico della cattedrale fino al 31 agosto 2019.

I lavori, iniziati a settembre del 2019, sono intervenuti anche sulle campane esistenti: ben otto riprenderanno la loro funzione. La più antica risale al ‘500, la più recente al 1963 e torneranno a rintoccare dopo 40 anni, oggi elettrificate e collegate con un computer in sacrestia, segneranno le ore come un orologio, oltre a segnare melodicamente il mezzogiorno per l’Angelus. La costruzione originaria del Campanile risale circa alla metà del XII secolo; appoggiato sul primo terzo anteriore della facciata settentrionale della chiesa, ad esso si poteva accedere attraverso una porta sotto l’arco, attualmente murata (oggi si può accedere dall’interno della chiesa). Alto 43 metri, poggia sopra un arco a sesto acuto, su cui s’innalzano ben cinque piani con quattro affacci con monofore, bifore e trifore. Inoltre, la cittadinanza potrà tornare ad ammirare l’immagine, cui è molto legata, della “Vergine orante” con le mani sollevate in atto di preghiera: un bassorilievo della fine del Quattrocento che si trova proprio sotto il campanile.

Rimangono aperte le questioni, urgenti a questo punto, legate alla manutenzione dell’illuminazione dell’intero complesso monumentale, e alla sistemazione del basolato su cui insiste il campanile; quest’ultimo di pertinenza comunale, in quanto strada pubblica, è una lacuna che andrebbe al più presto colmata, oltre che per una mera continuità estetica, anche per la sicurezza dei pedoni.

Exit mobile version