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Leo Farano, un barlettano in Argentina

Il nostro connazionale è un riferimento per la comunità italiana

La comunità italiana di Tucumán  riconosce nel barlettano Leo Farano, presidente del Centro Pugliese di San Miguel de Tucumán (capoluogo dell’omonima provincia, situata nel nord-ovest dell’Argentina)  un punto di riferimento. Conosciamo questo barlettano, raccontandovi  la sua vita.

Da Barletta all’Argentina

Leo Farano ha 17 anni e il diploma del liceo in tasca, quando lascia Barletta alla volta dell’Argentina, in un giorno d’agosto del 1953, assieme alla famiglia. Il 19 agosto arriva Buenos Aires, per stabilirsi il 21 agosto a Tucumán, raggiungendo suo padre, che si trovava già da 3 anni a San Miguel de Tucumán, dove lavorava presso un’azienda italiana. Leo aveva alcuni zii e cugini a Tucumán , grazie ai quali ha potuto integrarsi più facilmente.

Leo, el gringo

Leo ci racconta: «Sono stato accolto molto bene a Tucumán. Il giorno dopo il mio arrivo, un gruppo di giovani – che avevo incontrato per caso – è venuto a cercarmi nella casa dove abitavo e mi hanno portato a fare una passeggiata. Ricordo che la prima cosa che mi hanno mostrato è stato il parco (Parque 9 de Julio). In seguito, mi hanno  accompagnato a visitare altri luoghi della città».

Durante i primi 2 anni, Leo non riesce a trovare lavoro perché non parla spagnolo, poi la svolta. Lui stesso ci racconta racconta: «Ho iniziato a lavorare nel 1955, nella stessa azienda dove lavorava mio padre. Era un’azienda italiana di costruzioni, con sede a Roma, che ha edificato parecchi argini e strade nella provincia di Tucumán e in altre province. Ho lavorato in quell’azienda dal dicembre 1955 al 1966. Poi sono diventato indipendente, mi sono associato a mio cognato e  abbiamo rilevato un ristorante, che abbiamo gestito per 4 anni.  

In seguito, mi sono trasferito a Mar del Plata (città costiera situata nella provincia di Buenos Aires) dove sono rimasto per un anno. È stata un’esperienza molto bella, ho lavorato anche lì. Nel 1962, sono tornato a Tucumán e abbiamo avviato un bar, chiamato “Augustus”. Il bar era situato in centro città ed è rimasto in attività per 22 anni. Nel 1979, ho inaugurato una pista da bowling, chiamata “La Strega”, che è stata gestita per 4 anni».

Leo Farano non è soltanto un punto di riferimento nella comunità italiana, ma è sempre disponibile a collaborare a progetti che gli vengono presentati. Ha partecipato a vari eventi, come il “Primo Forum Nazionale dei Migranti” a Tucumán, tenutosi nel luglio 2019.

Si ringrazia il Cav. Filomeno Porcelluzzi ,delegato del “Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo”  

A cura di Tommaso Francavilla

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