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Enpa Barletta e istituzioni locali, un passo avanti verso una migliore gestione del randagismo

Tra i punti all'ordine del giorno, la reimmissione sul territorio dei cani

È in attesa di adozione, per lui mobilitata ENPA Barletta

In un’ottica di collaborazione con le istituzioni locali, nei giorni scorsi (il 30.03.2021) alcune delle
associazioni maggiormente operative sul territorio del Comune di Bisceglie, nell’ambito della
tutela del benessere degli animali, hanno partecipato ad un incontro presso il Comando di Polizia
Municipale, promosso dal Comandante Michele Dell’Olio.
Oggetto dell’incontro è stato un confronto sul tema del randagismo e, in particolare, su alcuni
degli adempimenti previsti dalla recente Legge Regionale n. 2/2020.
Tra le questioni al centro del dibattito ci si è concentrati sull’istituto della reimmissione sul
territorio dei cani, così come previsto dall’art. 17 L.R. 2/2020.
A tal proposito è opportuno evidenziare che l’importanza di tale istituto risiede innanzitutto in
due delle sue finalità che sono il rispetto del legame che alcuni cani hanno con il territorio e la
necessità di attenuare il sovraffollamento delle strutture di custodia quali canili e rifugi.
Come è giusto che sia, quindi, è opportuno incentivare l’uso dell’istituto della reimmissione sia
per perseguire la tutela del benessere degli animali, per i quali vivere in strutture sovraffollate
spesso costituisce un vero e proprio maltrattamento, che per ridurre i costi che gravano sulla
collettività a causa del mantenimento (molte volte a vita) di un numero spropositato di cani nei
canili/rifugi.
Inoltre, di non minor conto è l’utilità indiretta della reimmissione che, richiedendo le preliminari
attività di sterilizzazione e profilassi veterinaria di base sull’animale da reimmettere, finisce col
rientrare tra le attività di prevenzione e di gestione del fenomeno del randagismo, grazie al
contenimento delle nascite.
Sono opportune alcune precisazioni relativamente agli elementi che dovrebbero far propendere
per la reimmissione; in particolare: il legame dell’animale con il territorio e con chi se ne occupa
in stato di libertà, quindi la sua permanenza più o meno stabile in una certa area; l’assenza di
segnalazioni relative a comportamenti pericolosi del medesimo animale e la sua indole di animale
ferale o comunque poco avvezzo ad ambienti domestici. Ed ancora poter disporre la reimmissione
di un cane sul territorio la normativa richiede che sussista un’adeguata polizza assicurativa in capo
all’Ente comunale e che l’animale, come già detto, sia stato sottoposto a profilassi veterinaria di
base e sterilizzazione.
Nel corso del predetto incontro, al quale hanno partecipato anche l’Assessore Naglieri e la ditta
“Amici Miei”, gestore del locale rifugio per cani, a seguito del confronto su quali potessero essere
le modalità di utilizzo dell’istituto della reimmissione, il Comandante Dell’Olio ha suggerito la
predisposizione di modulistica finalizzata a rendere conformi alla normativa di settore, oltre che
più snelle, le procedure di richiesta e autorizzazione delle future reimmissioni.

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