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“Apologia del fascismo in consiglio comunale”: la denuncia dei consiglieri di Coalizione Civica Barletta

La nota a firma di Carmine Doronzo, Michelangelo Filannino e Ruggiero Quarto

“Siamo stanchi. Dopo quanto accaduto nella seduta di Consiglio Comunale di oggi (venerdì 21 maggio) intendiamo denunciare pubblicamente la pericolosa deriva autoritaria in cui tale organo istituzionale rischia di sprofondare definitivamente. Da mesi ormai denunciamo una gestione del Consiglio a dir poco discutibile.  Questo pomeriggio abbiamo assistito increduli a due episodi preoccupanti per la tenuta democratica dell’intera città”. A scrivere sono i consiglieri comunali di Coalizione Civica Barletta Carmine Doronzo, Michelangelo Filannino e Ruggiero Quarto.
“Il primo – spiegano – riguarda la negazione del tutto arbitraria, da parte del Presidente del Consiglio Comunale Sabino Dicataldo, dell’esposizione di una domanda d’attualità sui disservizi della biblioteca comunale da noi presentata a seguito della petizione on line lanciata da alcuni nostri concittadini in data 19 maggio. Alle nostre ripetute richieste di motivare la censura del nostro diritto di espressione, il Presidente non ha ritenuto di rispondere e, anzi, ha più volte interrotto il nostro capogruppo Carmine Doronzo ed infine ordinato di spegnergli il microfono”.
“La seconda – sottolineano – riguarda l’intervento del Consigliere Comunale Flavio Basile, già candidato sindaco leghista e oggi interno alla maggioranza del sindaco Cannito, nel corso del quale ha impunemente asserito: ‘Io non mi offendo se mi chiamano fascista, lo stupido e il mentecatto si offende perché il fascismo ha fatto tante cose belle’. In questo caso non è intervenuta nessuna interruzione e nessuna censura a frenare le mostruosità affermate da tale consigliere. Ci chiediamo in che mani siamo finiti se a rappresentare la Barletta insignita della duplice medaglia d’oro al Merito Civile ed al Valore Militare siano politici di questo calibro”.
“Esprimiamo – concludono – il nostro grande disagio umano ed istituzionale nel condividere sedi pubbliche con chi compromette il dibattito democratico o, peggio, con chi si dichiara fascista e con chi gli consente di farlo. Siamo seriamente preoccupati per la nostra città che ha già fin troppi problemi irrisolti e che sperava di aver chiuso i conti con i fascisti, la cui violenza è scolpita nei fori di proiettile ancora oggi visibili sull’ex palazzo delle poste. Chiediamo a tutte le forze sociali e democratiche di tenere alta la guardia e di far sentire forte la propria voce per evitare altre spiacevoli “sorprese” da parte di un’amministrazione che farebbe meglio a rassegnare le dimissioni”.
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