“Ho sempre dipinto con il cuore per esprimere e trasmettere emozioni ed amore”. Si accende l’entusiasmo e i ricordi si accavallano. La pittrice barlettana Maria Picardi Coliac, in occasione del suo compleanno, descrive il suo percorso artistico, narrando il cammino di una bambina e poi di una ragazzina cresciuta presso la scuola di Vincenzo De Stefano. Lo fa con gioia, sorridendo con dolcezza alla sua pronipote Brunilde. Brunilde ha compiuto 6 anni, la sua bisnonna di primavere ne conta 95, entrambe sono settembrine.
Gelosamente custodisce i suoi primi dipinti, la valigetta dei colori. Nel 1943 la sua prima esposizione di quadri. Nello stesso anno, durante la guerra, la formazione a Roma presso l’Accademia delle Belle Arti e poi il trasferimento a Napoli. “Non è stato semplice” dice l’artista, evidenziando la sua forza d’animo, la determinazione e il coraggio di una giovane in un momento storico molto particolare.
La cifra stilistica di Maria Picardi Coliac si coniuga con le singolari tonalità dell’impressionista barlettano. Promotrice della cultura e del patrimonio paesaggistico della Puglia la pittrice più volte sulla tela ha riportato gli antichi mestieri, le tradizioni e i territori della nostra regione, dalla Capitanata al Salento.
Una vita per l’arte, per la pittura. Una produzione intensa e poetica dettata dagli affetti più puri, dal suo essere donna, moglie, madre. Paesaggi, ritratti, nudi, ballerine, maternità, tenerezze, gitani, clowns, tangheri racchiudono le emozioni del percorso di vita familiare e professionale di una artista amante della bellezza, della semplicità, pronta a valorizzare e trasformare con decorazioni varie materiali usati, simbolo di una civiltà contadina, passata e mai dimenticata.
Le emozioni e l’entusiasmo continuano a sollecitare la sua vena artistica, confessa di voler ritornare a dipingere i clowns: le mancano l’allegria, il sorriso, la vena romantica e malinconica dei clowns.