Restituito alla cittadinanza sabato scorso il gruppo scultoreo con lo stemma comunale di Barletta. L’opera era stata rimossa dalla facciata del Teatro Curci nel 1960 e, da allora, abbandonata sul terrazzo della galleria. Ieri, dopo accurato restauro, è stata ripresentata alla città in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio.

Alla cerimonia di inaugurazione, presso il Teatro Curci, ha preso parte anche il senatore di Forza Italia Dario Damiani: «Quale migliore occasione di restituirlo alla Città se non le Giornate Europee del Patrimonio, dedicate proprio alla riscoperta e valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale nazionale e, quindi, locale. La Cultura, soprattutto in un Paese come l’Italia, è il settore che forse ha sofferto più di altri le conseguenze delle restrizioni rese necessarie dal contenimento della pandemia – ha dichiarato il parlamentare – Perciò quest’anno, eventi come questo hanno un sapore diverso, il sapore di una riconquista. È l’emozione di una ripartenza che per mesi non sapevamo se e quando sarebbe arrivata, e che abbiamo tenacemente inseguito e raggiunto grazie a una campagna vaccinale ammirata in tutto il mondo, a cui il nuovo governo ha impresso un cambio di passo che ha fatto la differenza. D’ora in poi abbiamo davanti opportunità straordinarie, storiche, di rilancio, grazie ai fondi europei del PNRR che destina a Cultura e Turismo complessivamente 6,68 miliardi di euro suddivisi in quattro ambiti di intervento.

Una delle principali linee di azione riguarderà la digitalizzazione delle imprese culturali e creative e del patrimonio culturale e artistico. È significativo che le misure per la creazione di piattaforme digitali siano la principale voce della sezione dedicata al «Patrimonio culturale per la prossima generazione»: il Governo, così come la stessa Unione Europea, punta proprio su sostenibilità e digitalizzazione, con l’obiettivo di attuare quella trasformazione radicale della società e dell’economia necessaria per superare le sfide che ha posto la pandemia e quelle del prossimo millennio. Un’opportunità che anche la città di Barletta dovrà cogliere senza indugio» chiosa Damiani.