Home Ambiente #CAMBIAGESTO: il flash mob di Retake Barletta contro i mozziconi di sigaretta

#CAMBIAGESTO: il flash mob di Retake Barletta contro i mozziconi di sigaretta

I cento partecipanti si sono riuniti presso il Parco dell'Umanità

Un’occasione: a volte è di questo che si ha bisogno. Un’occasione per capire, per partecipare, per riflettere; un’occasione per apprendere che spesso consideriamo un passo “più lungo della gamba” ma che questa è solo teoria, perché un contributo, anche minimale, può sortire effetti stupefacenti.

Sensibilizzare era l’obiettivo del flash mob #CAMBIAGESTO, organizzato dal gruppo Retake Barletta, tenutosi ieri mattina presso il Parco dell’Umanità della città di Eraclio e in linea con la campagna nazionale promossa da @philipmorrisitaly. Una vera e propria “caccia al mozzicone”, pedinato e finalmente messo agli arresti domiciliari in apposite buste, con a disposizione armi molto potenti: guanti, pinze e mascherine.

I mozziconi di sigaretta rappresentano una delle sette piaghe…d’Italia: si stima che circa 10 miliardi di mozziconi vengano dispersi giornalmente nell’ambiente, essendo causa di effetti nefandi in quanto, per il filtro di cui sono costituiti, possono essere classificati come un “rifiuto speciale” e particolarmente pericoloso a livello ecologico (soprattutto per l’ecosistema marino).

Per questa ragione, già più che sufficiente, la cittadinanza barlettana si è radunata nella bella oasi verdeggiante di via Don Pino Puglisi: ben cento partecipanti smistati in quattro gruppi, in un gioco a squadre informativo e divertente.

Ad essere raccolti circa 12 kg di mozziconi, un quantitativo corrispondente al peso di un bambino in tenera età. Forse sensibilizzare serve proprio al futuro dei figli che popoleranno i luoghi che noi un giorno lasceremo, ed è stata forse la presenza di un folto gruppo di piccoli “netturbini” la forza lavoro più gratificante.

A sancire simbolicamente il significato della mattinata, una piccola opera d’arte posta all’entrata del parco: mozziconi di sigaretta giganti distesi su un arreso manto azzurro, a voler allegoricamente rappresentare l’oceano. Quello che si auspica è che a diventare gigante da questo momento in poi sia il senso di responsabilità del singolo, per il bene della nostra città e del suo labile ecosistema circostante.

 

A cura di Carol Serafino

Exit mobile version