Non si può non notare la grandissima opera d’arte realizzata, nel pieno rispetto della street art, sulla facciata dell’Istituto professionale “Garrone” di Barletta, in via Cassandro. L’opera è stata commissionata direttamente dalla scuola all’artista Francesco Persichella, in arte PISKV, apprezzato street artist pugliese. L’autore canosino è ormai trapiantato da circa un decennio a Roma per lavoro, come architetto. Da street artist ha realizzato opere in tutta Italia, lavorando da solo, con propri progetti e disegni creati da lui.
Quanto tempo di lavoro ha richiesto questo tuo ultimo intervento artistico a Barletta?
«Questo lavoro è stato realizzato ad inizio dicembre scorso, su commissione dell’Istituto Garrone, in cui ha sede anche un liceo artistico. Il murale è alto circa 11 metri e largo circa 6, ed è stato realizzato sulla facciata dell’edificio in 45 giorni con una piattaforma elevatrice. Ovviamente questo è solo il tempo per realizzarlo. La parte di progetto è stata ben più lunga, ed è stata portata avanti da parecchio tempo con la scuola».
Come mai proprio i coniugi De Nittis?
«Questo è un tributo a Giuseppe De Nittis e a sua moglie Leontine. L’impressionista barlettano è una figura molto importante, famosissimo nella storia barlettana e italiana: uno dei pittori più famosi e conosciuti anche all’estero; si sottolinea il legame con sua moglie Leontine, che ha avuto un ruolo molto importante nella sua vita. Anche per la conservazione del suo patrimonio e delle sue opere, spendendosi affinché tornassero a Barletta dalla Francia. Per questo, abbiamo deciso di inserire Leontine, evidenziandone il ruolo.
Tecnicamente come è stato realizzato?
«Si tratta di un murale realizzato a pennello sulla facciata, con dei colori al quarzo (colori che si utilizzano per colorare gli edifici); quindi tecnica a pennello come un classico quadro, ma sul muro. La scelta di questa immagine è dovuta alla volontà di rappresentare i due personaggi a figura intera, ma anche perché volevo inserire sullo sfondo un paesaggio che fosse familiare della realtà barlettana, con la campagna pugliese, ma anche con la realtà francese, quindi i grandi parchi e i giardini francesi. Il richiamo dunque è sia a Barletta che a Parigi, visto che De Nittis fu protagonista di entrambe queste città».
Perché la street art?
«Per me la street art ormai è un lavoro: amo particolarmente questa forma d’arte perché permette agli artisti di esprimersi direttamente con il contesto urbano, quindi una forma d’arte che è molto vicina anche all’architettura, che è la mia formazione professionale. Nello stesso tempo, è un’arte che permette di dialogare direttamente col pubblico, lanciando un messaggio su un muro, fruibile gratuitamente da tutti. Quindi, lo trovo molto interessante, perché si arriva più facilmente a tutti.