Alla vigilia del “Giorno della Memoria” come appuntamento con la più grande storia a cui riconnettere gli avvenimenti svolti nel nostro territorio, é di queste ore l’annuncio che un aereo militare, preso in carico dall’amministrazione comunale di Barletta e temporaneamente custodito da Bar.S.A., sarà installato nella rotatoria di via Foggia.
A fare da… miccia e pur alimentando nei giorni scorsi un vivace dibattito sui social, la notizia ha finalmente ottenuto una conferma ufficiale come riportato nel comunicato stampa diffuso: “Tale mezzo, acquisito dall’amministrazione Cannito, rappresenta un chiaro riferimento all’importanza strategica della città di Barletta durante la seconda guerra mondiale. Importanza dimenticata ovvero mai menzionata negli atti nazionali. Di contro, le cartine militari estere, in particolare Americane ed Inglesi, riportano nell’agro di Barletta lungo l’attuale via Canosa una pista di partenza di caccia, denominata “Vincenzo air field”, dalla quale, come sottolineato nelle medesime, partirono le flotte aeree degli alleati che durante la seconda guerra mondiale liberarono la nostra e molte altre nazioni. Purtroppo, tale attenzione storica è posta dalle testate straniere ma mai da quelle italiane. Il territorio barlettano, quindi, ha dato un contributo decisivo alla liberazione ed è bene che la nostra città ne abbia memoria».
TALE PISTA TEMPORANEA fu costruita dal corpo United States Army Corps of Engineers a fine 1943 ed in effetti riempie, con numerose altre testimonianze, un vuoto determinatosi nella memoria storica dell’immediato dopoguerra successivo ai fatti sanguinosi del settembre 1943 (con le due medaglie d’oro al civico gonfalone) nonché a ridosso della drammatica situazione in quell’Italia metà liberata al centro sud ma ancora occupata dalla forze tedesche al nord con la Repubblica di Salò.
Ed è con particolare piacere professionale e giornalistico che affido alla pubblicazione la rara fotografia qui allegata: la classica fotoricordo di due ufficiali dell’aviazione americana scattata nel 1944 in piazza Monumento. Ufficiali appartenenti a quelle forze armate statunitensi che, unitamente agli Alleati inglesi, si affacciavano spesso anche nell’area archeologica di Canne della Battaglia raggiungendo sulle loro jeep la stazioncina sulla linea ferroviaria Barletta-Spinazzola. Come mi ha confermato l’ex casellante andriese Mimì Lomuscio, all’epoca bambino di dieci anni, con memoria inossidabile: “Era mio padre Francesco, allora responsabile del casello poi ampliato come stazioncina negli Anni Cinquanta, a parlottare metà italiano e metà inglese con queu militari che si presentavano alla porta di casa in tuta mimetica chiedendo di poter acquistare carne di pecora dagli ovili della famiglia Melaccio che si trovavano nelle grotte soprastanti la Fontana di San Ruggiero poco distante”.
LA STORIA DIMENTICATA – A fornire molte più informazioni un sito web che lo cita fra gli AEROPORTI ABBANDONATI DIMENTICATI E POCO CONOSCIUTI IN EUROPA con precise coordinate di riferimento in loco (41°16’53″N 016°10’46″E) ed una sommaria descrizione: “L’aerodromo denominato Vincenzo era un aeroporto temporaneo a 9 km a ovest di Barletta in Puglia, Italia. Fu costruito dal Corpo degli ingegneri dell’esercito degli Stati Uniti alla fine di settembre 1943 ed utilizzato dalla dodicesima e dalla quindicesima unità di caccia e di bombardamento medio/leggero dell’aeronautica. Le unità note per essere state di stanza presso l’aerodromo erano: 47th Bombardment Group, in volo A-20 Havocs dal 15 ottobre 1943 al 10 gennaio 1944. 82d Fighter Group, in volo P-38 Lightnings dall’11 gennaio al 30 agosto 1944. 321st Bombardment Group, volando con B-25 Mitchell dal 14 gennaio al febbraio 1944. 1st Fighter Group, volando con P-38 Lightning dall’8 gennaio al 21 febbraio 1945. 325th Fighter Group, pilotando P-51 Mustang, da luglio fino al 9 ottobre 1945. Le ultime operazioni di combattimento furono effettuate nel febbraio 1945. Fu quindi utilizzato dal 542d Air Service Group fino all’ottobre 1945, quando fu chiuso.
LA MASSERIA SAN VINCENZO (da cui il nome identificativo dell’aeroporto nell’omonima contrada) era il luogo dove quei militari americani alloggiavano, oggi censito dal CNR anche come Masseria Palica: costruita nel 1732 dalla famiglia Bonelli (ancora visibili lo stemma nobiliare), era costituita dalla casa padronale con annesso giardino e lamione per il ricovero degli animali. Al primo piano un balcone si affacciava sul giardino e un’ampia terrazza guardava il paesaggio circostante. Successivamente furono aggiunti l’edificio per le stalle e il pozzo. Vi si accede dal tratturo al km 9,500 della statale 93.
Nino Vinella, giornalista
Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia ODV
Archeoclub d’Italia APS Sede storica di Canne della Battaglia Barletta