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Barletta 1922, squalifica del campo…senza campo

Arriva la squalifica di un turno dopo la finale di Rieti. L'ennesimo schiaffo per la vicenda ''Puttilli''

Mancava solo questa all’appello. A chiudere ufficialmente la trionfale stagione del Barletta 1922, protagonista di uno storico ”triplete” o ”poker” nel caso si voglia aggiungere al palmarès il successo del girone A di Eccellenza, ci ha ”pensato” una salata multa da 3000 euro che, oltre ad essere pesante sul piano economico, assume connotati grotteschi.

Il comunicato riporta che ”i sostenitori del Barletta hanno introdotto e utilizzato materiale pirotecnico nel settore loro riservato; lanciato sul terreno di gioco circa 15 bottigliette vuote e semipiene, una lattina d’alluminio vuota e 4 sassi di medie dimensioni che cadevano sul terreno di gioco senza colpire alcuno; intonato, nel corso della gara e al termine della stessa, reiterati cori offensivi all’indirizzo di un componente del direttivo LND”. Cui si aggiunge ”l’aver danneggiato i servizi igienici del settore ad essi riservato. Al termine della gara, un proprio tesserato insieme ad altri sostenitori, rivolgevano espressioni offensive all’indirizzo dei Commissari di Campo, della Lega e degli Organi Federali […]”.

Senza entrare nello specifico sulle motivazioni del Giudice Sportivo, a cui il Barletta risponderà attraverso un ricorso, è questa la sede invece per porre l’accento sulla pena inflitta, ancor più pesante se vogliamo rispetto ai 3000 euro: la squalifica del campo e la disputa di una gara a porte chiuse in campo neutro. Già perché Barletta, di fatto, il suo campo non ce l’ha. E diventerebbe un rebus capire quale campo, nel caso di mancata consegna, verrebbe squalificato (ricorso permettendo ndr). Sette lunghissimi anni di una ”telenovela” alla barlettana, sette lunghissimi anni di rinviii e parole, sette lunghissimi anni in cui piccoli imprenditori di Barletta hanno garantito la continuità del calcio a Barletta attraverso importanti spese e con una programmazione importante ma con il neo della mancanza di uno stadio, sette lunghissimi anni di un bene della città non ancora restituito. E allora, a ricordare alla società del Barletta e a tutti gli sportivi barlettani quanto sia stato difficile vincere il campionato di Eccellenza, anzi stravincerlo, senza campo, ci ha pensato il Giudice Sportivo che si è esposto sui fatti della finale di Coppa Italia Dilettanti. L’ennesimo episodio grottesco per una vicenda senza fine: arriverà un giorno il momento dei fatti?

A cura di Giacomo Colaprice

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