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Crollo di via Roma, il processo d’appello bis ridetermina le condanne per quattro imputati: c’è un’assoluzione

Ad undici anni di distanza dal tragico evento scritta probabilmente la parola fine in sede penale

Dopo undici anni continua a far parlare di se nelle aule di tribunale la tragedia del crollo di via Roma a Barletta del 3 ottobre 2011 che costò la vita a cinque persone. Ieri la pronuncia dei giudici baresi per quattro imputati ai quali la Corte di Cassazione, nel marzo del 2020, aveva disposto un nuovo processo d’appello. Riformata la sentenza pronunciata il 15 dicembre del 2015 dal Tribunale di Trani: in particolare è stato assolto Giovanni Chiarulli, dipendente dell’impresa amministrata dal fratello Salvatore, “perché il fatto non costituisce reato” con revoca delle statuizioni civili e della condanna al pagamento delle spese processuali. All’imputato Rosario Palmitessa, ingegnere comunale, i giudici hanno concesso i benefici della “sospensione condizionale della pena e della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale”, mentre pene rideterminate per il direttore dei lavori, l’arch. Giovanni Paparella condannato a 3 anni ed 11 mesi di reclusione (rispetto ai 4 anni e 5 mesi del 2018), e per il geometra Vincenzo Zagaria condannato a 3 anni e 7 mesi di reclusione.

Stando all’ipotesi accusatoria, poi confermata in sede processuale, il crollo fu causato dai lavori di demolizione della palazzina adiacente a quella dove c’era la maglieria nella quale morirono quattro operaie e la figlia del titolare e rimasero ferite altre nove persone. La Cassazione aveva già scritto la parola fine per quattro imputati condannati in via definitiva: Salvatore Chiarulli, legale rappresentante dell’impresa esecutrice dei lavori di demolizione dell’edificio vicino a quello poi crollato, suo fratello Andrea dipendente della stessa ditta, Cosimo Giannini legale rappresentante della srl proprietaria del terreno adiacente la palazzina collassata, e Giovanni Andriolo vigile urbano ed addetto alla polizia edilizia di Barletta. Nel corso del lungo procedimento giudiziario sono stati invece sei le assoluzioni e cioè quelle volute dalla Cassazione del geometra comunale Roberto Mariano, dell’ex dirigente dell’Ufficio Tecnico comunale di Barletta Francesco Gianferrini e del funzionario comunale Valeria Valendino. Tre altri imputati assolti, invece, già dopo la sentenza di secondo grado confermata in Cassazione: l’ing. Pietro Ceci, il maresciallo di polizia municipale Alessandro Mancini e per Antonio Sica addetto alla sorveglianza del cantiere.

Una vicenda quella del crollo della palazzina di via Roma che scosse profondamente la comunità barlettana e per cui, dopo undici anni, potrebbe davvero arrivare la parola fine anche in sede di giustizia penale.

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