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Il barlettano Francesco Delvecchio vince il San Benedetto Film Festival 2022 con “Apnea”

Un grande risultato presso la kermesse marchigiana

Solo finali e premi in festival Internazionali per il corto del regista barlettano Francesco E. Delvecchio.

Una kermesse dai contorni e dal contenuto illustre quella della 6ta edizione del San Benedetto International Film Festival, tenutosi nella splendida cornice della palazzina azzurra presso San Benedetto del Tronto.

La manifestazione è stata promossa dall’associazione “Il Serpente Aureo” e coadiuvata da partner che rispecchiano a tutto tondo il credo culturale e della politica del territorio marchigiano dalla regione, al comune della cittadina, alle Marche Film Commission, passando poi per illustri sponsor istituzionali.

La kermesse ha visto Apnea, scritto e diretto dall’attore e regista barlettano Francesco Emanuele Delvecchio, proiettarsi in finale il giorno 25 Luglio e vincere un premio dalla giuria tecnica il giorno 30 luglio nella serata finale, alla presenza di due illustrissimi ospiti della serata: l’esimio prof. Vittorio Sgarbi e Giampiero Ingrassia, attore, cantante e conduttore televisivo figlio del noto attore Ciccio Ingrassia.
Apnea dunque continua la sua corsa e il suo girare in festival illustri portando responsi quanto mai soddisfacenti per il bene del racconto stesso e del tema delicato, che il regista ha voluto trattare attraverso l’uso dei linguaggio,  della cronaca e del rispetto del racconto, nell’ esposizione e nel credo della cifra stilistica utilizzata per raccontare più da vicino la crisi socioeconomica che il Covid-19 ha catalizzato e lasciando strascichi, rebus e incognite nel mondo del lavoro e delle conseguenze sulle politiche economiche e sociali del paese: un tema quanto mai attuale.

Apnea, girato interamente in Puglia, racconta attraverso gli occhi del protagonista Luca (interpretato dall’attore Fabio Salerno) le vicissitudini, le incertezze, le dinamiche e i conflitti interni e inerenti alla società che questa tragedia chiamata pandemia e da tutti conosciuta come Covid-19 ha implementato nel mondo del lavoro, che già viveva un futuro poco roseo.

Dopo una finale illustre presso Tulipani di Seta Nera, promosso da Rai Cinema Channel e Rai per il sociale dove Apnea si è ritrovato ad essere l’unico corto proveniente dalla Puglia con due candidature per due premi durante la XV edizione tenutasi a maggio del 2022 a Roma, dopo aver vinto Il miglior corto drammatico ad Alicarnasso in Turchia e conquistato ulteriori finali in giro per il mondo, quella di San Benedetto del Tronto rappresenta una bellissima finale nonché un tassello fondamentale e motivazionale nella vita del film.

Dice il regista: «Trovarsi in una finale con concorrenti che concorrenti non sono in realtà, ma colleghi di un viaggio dediti anche loro alla natura del film, di fronte a film e racconti livello altissimo, con interpreti illustri e storie degne di nota è sempre emozionante. Tornare a respirare cinema, lo stare insieme in una rassegna, in un festival o in un’arena trovandosi a guardare proiezioni di racconti su un grande schermo tutti insieme fa la magia del cinema».

Continua: «Durante la serata e nella motivazione che la giuria ha raccontato in righe scritte, la consegna è stata a dir poco emozionante, specie di fronte a chi della cultura e dell’arte ne promuove i canoni. La motivazione recita testualmente: Per aver usato come efficace metafora della tremenda sensazione d’ impotenza provata da tutti noi durante il lockdown, ma soprattutto per aver lasciato aperta una porta verso un possibile e auspicabile ritorno alla normalità […]. Credo non ci siano soddisfazioni più belle nel momento in cui un cineasta racconta, attraverso l’espressione dell’immagine, situazioni, temi e vissuti in cui il pubblico si rispecchia pienamente, in una ferita ancora aperta, che sta portando alla ribalta temi scottanti su ogni tavolo di discussione. Tanti sono stati i “mi sono ritrovato”, “l’ho vissuto io”, “mi sono rivisto” e i “grazie” pervenuti dal pubblico e questo non fa che commuovermi e rendere omaggio alla memoria del film e al significato che si fregia di avere. La vita e il diritto al lavoro questione quest’ultima fondamentale poiché fondamento di articoli della nostra Costituzione.

In ultima analisi è sempre bello vedere quanto un film una volta creato diventi d’affetto e non d’effetto, d’affetto dicevo come fosse un figlio, o un qualcosa di caro nella vita di chi ancora sa emozionarsi di fronte al grande schermo. Ringrazio come sempre tutto il cast artistico e tecnico che ha creduto con responsabilità e lungimiranza nel valore e nel credo della storia e l’organizzazione tutta e il pubblico del San Benedetto Film Fest».

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