Home arte “Le foto ritrovate” di Mario Dondero arrivano a Barletta

“Le foto ritrovate” di Mario Dondero arrivano a Barletta

La home gallery EOS ospita una mostra dal 15 ottobre al 30 novembre

La capacità di raccontare per immagini di Mario Dondero, fotoreporter scomparso nel 2015 che per decenni ha girato il mondo e ritratto gli uomini e le loro storie per giornali, riviste e associazioni, approda a Barletta. Merito della mostra “Le foto ritrovate – Inediti dall’archivio della vita” che sarà ospitata dalla home gallery Eos di Maria Lanotte, in corso Garibaldi 5, a Barletta. Saranno 50 le foto inedite in esposizione dal 15 ottobre al 30 novembre 2022. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con l’Associazione Altidona Belvedere e la Fototeca Provinciale di Fermo, che ha concesso le immagini, ed è stata presentata in anteprima a Tirana in Albania, durante il Fokus Photo Festival venerdì 23 settembre 2022. La mostra racconta i luoghi di Dondero, Africa, Cuba, Irlanda, viaggi ai quali si aggiungono le sezioni dedicate alla scuola e alle persone che popolano la borsa valori.

Un’opportunità per concentrarsi più sull’uomo oltreché sull’artista; un modo diverso per approcciare ed approfondire lo studio di un giornalista-fotografo, mai pago di ciò che aveva fatto e sempre pronto con la valigia in mano. Le 50 immagini in esposizione sono suddivise in cinque sezioni: Irlanda, Africa, Cuba, Scuola, Finanza (borse). La fotografia rappresenta lo strumento atto a saziare la sua spiccata curiosità e l’interesse per l’altro. Tutto ciò viene catalizzato dal contesto in cui le foto sono state inserite: una “abitazione privata”, dove la calma della “casa” ci aiuta meglio a riflettere, a pensare, un pò quello che Dondero ha sempre fatto, con l’idea del viaggio lento ma anche la volontà di recarsi in un luogo in cui era avvenuto un particolare evento con un certo ritardo. Una maniera unica di avvicinarsi e interagire con l’individuo, si perché in realtà le persone erano la sua grande passione.

Maria Lanotte a Tirana

“MARIO DONDERO – Le foto ritrovate” è l’inizio di un percorso strutturato che si pone come obiettivo principale quello di avvicinare quanto più possibile la buona fotografia alla gente: quella stessa gente che Mario negli anni ha conosciuto e ritratto. Il suo sguardo umano e partecipe alle storie della vita distingue sempre le sue fotografie. Il suo interesse ai destini degli esseri umani crea intorno al suo lavoro un’aura di simpatia, affetto e allegria che lo circonda sempre. “La conoscenza della storia e della letteratura è ciò che reputo più importante – amava ripetere Dondero – la crescita personale, sia civile sia culturale, è fondamentale anche per un fotografo, perché non si può fare questo mestiere senza consapevolezza della condizione umana”. Quello che ha per protagonista Mario Dondero sarà il primo di una serie di appuntamenti e di incontri organizzati da EOS media group. “Scrivere su Dondero non è mai semplice – ricorda Maria Lanotte – si rischia spesso di ripetere aneddoti già conosciuti oppure di cadere nel banale. Questa volta però è diverso, si perché Mario per la prima volta, con una sua mostra, fotografica, si presenta in una Home Gallery. Immagini inedite del suo archivio, conservato presso la Fototeca di Fermo, entrano in punta di piedi all’interno di una casa privata, così come lui sapeva ben fare e che raccontano oltre all’immagine in sé, la sua vita. Una vita fatta di viaggi, di amicizie, di amori e perché no, condita da un buon bicchiere di vino rosso”.

Maria Lanottte e lo staff EOS a Tirana

BIOGRAFIA:

Mario Dondero è nato a Milano il 6 maggio del 1928 da una famiglia di origini genovesi: è stato fotogiornalista di professione e ha lavorato a lungo per la stampa. Ancora adolescente, ha partecipato durante la guerra alla Resistenza nel Nord Italia. Dopo la guerra, si è orientato verso un giornalismo a carattere sociale, diventando uno dei proagonisti di quell’età dell’oro del fotogiornalismo italiano in cui i giovani usciti dalla guerra scoprivano la fotografia di indagine della realtà e strumento di democrazia, dopo la retorica e la propaganda del regime fascista. Ha collaborato con quotidiani come L’Unità e Avanti! E con la rivista Le ore, che ha lanciato lo slogan “una fotografia vale mille parole”. Dondero faceva parte allora del gruppo detto dei “giamaicani” a Milano, dal nome del bar Giamaica, luogo d’incontro di artisti e intellettuali.

Nel 1954 si è trasferito a Parigi dove ha continuato a collaborare sia con la stampa italiana (particolarmente L’Espresso ed Epoca) sia con quella francese (Le Monde, Le Nouvel Observateur). Si deve alla frequentazione degli ambienti intellettuali parigini la celebre fotografia degli scrittori del Nouveau Roman che riunisce Alain Robbe-Grillet, Claude Simon, Claude Mauriac, Jerome Lindon, robert Pinget, Samuel Beckett, Nathalie Sarraute e Claude Ollier, fotografia che, secondo Alain Robbe- Grillet, ha cristallizzato l’apparizione del movimento battezzato Nouveau Roman.

Quest’epoca ha segnato anche gli inizi di una fruttuosa collaborazione con la giovanissima rivista Jeune Afrique e con altre riviste dedicate a problematiche africane, collaborazione che darà a Mario Dondero l’opportunità di conoscere profondamente quel continente.

Nel 1960 è andato a Londra e vi ha trascorso alcuni mesi, realizzando vari reportage di vita inglese e irlandese. Nel 1961 si è stabilito a Roma, dove ha seguito la vita politica e culturale italiana e straniera, con frequenti viaggi in Africa e nei paesi arabi. Ha vissuto a Roma fino al 1968. Tornato a Parigi, viè rimasto fino al 1998.

Ha continuato a viaggiare in Africa e in altre zone del mondo: America Latina, Cuba, URSS e successivamente, in Canada nel 2000, in Afghanistan con l’associazione unìmanitaria Emergency con cui ha spesso collaborato, e in Russia nel 2006.

Dondero ha ritratto numerosi scrittori, artisti, attori, intellettuali, tra i quali Francis Bacon, Alberto Giacometti, Cy Twombly, Giorgio De Chierico, Giuseppe Ungaretti, Maria Callas, Yves Montan, Serge Gainsburg, Orson Welles, Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Luchino Visconti, Pier Paolo Pasolini, Vittorio Gassman, Roman Polanski, Dario Fo, Jean Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Pablo Neruda, Gabriel Garcia Marquez,Eugene Ionesco e di molti è diventato amico.

Impegnato nella politica contemporanea, ha fotografato numerosi personaggi pubblici tra i quali Fidel Castro, Deng Xiaoping, Ronald Reagan, Nikita Kruscev, Michail Gorbaciov, Willy Brandt, Nelson Mandela, Angela Davis, Francois Mitterand, Enrico Berlinguer e moltissimi altri.

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