Home Sport Barletta 1922, dicembre ancora indigesto. Fasano occasione per ripartire

Barletta 1922, dicembre ancora indigesto. Fasano occasione per ripartire

L'ultimo appuntamento dell'anno occasione per tornare a far bene dopo un momento non ottimale per i biancorossi

Unica costante tra due stagioni differenti, in due categorie differenti e con obiettivi differenti è, per il Barletta 1922, un dicembre più complicato rispetto ai mesi che l’hanno preceduto.

Nella scorsa stagione infatti, la squadra di mister Farina, dopo aver dominato in lungo e in largo la prima parte del campionato, ebbe un lieve periodo di flessione proprio nell’ultimo mese dell’anno. Al pareggio contro il Manfredonia al ”San Sabino” dell’ex Franco Cinque, seguì la risicata e sofferta affermazione a San Marco per 0-1 e il ko casalingo per 2-3 contro il Mola, che di fatto rimise in corsa il Corato per la vetta della classifica. A distanza di un anno esatto, la squadra non sta vivendo sicuramente il miglior momento della sua stagione. Dopo il successo in extremis con la Puteolana grazie al guizzo vincente di Lattanzio all’ultimo assalto, sono arrivati un pareggio con il Matera, sicuramente più in palla nel secondo tempo rispetto ai biancorossi, e una sconfitta a Nardò in una delle prove meno brillanti dell’intera stagione.

Analizzando quindi la situazione dell’anno scorso e quella di quest’anno, il dato che permane è quello di un calo a livello fisico. Ci può assolutamente stare nell’arco di una stagione, soprattutto quando, calendario alla mano, arrivano impegni di un certo coefficiente di difficoltà in una fase in cui la squadra ha bisogno di rifiatare. La forza di una squadra sta poi nel riuscire a resettare le idee e ripartire: componenti che a questo Barletta, come al Barletta dello scorso anno, non mancano. Partita con l’obiettivo dichiarato della salvezza, la squadra di Farina si è assolutamente meritata il secondo posto in classifica grazie a prestazioni convincenti e non sarà sicuramente un periodo di forma non eccelso a cambiare il giudizio sulla realtà. Le riflessioni degli ultimi giorni, che comunque non sono mancate in una piazza particolarmente passionale, hanno riguardato due aspetti. La prima, quella di un possibile innesto a centrocampo o sulle fasce per far rifiatare i titolarissimi; la seconda, quella sulla classifica, con la Cavese che, dopo il successo nello scontro diretto contro il Brindisi e il ko del Barletta a Nardò, è volata sul +7. In un mese particolarmente ”caldo” per i dilettanti, in virtù anche dell’imminente chiusura del mercato dicembrino, è normale che tutto questo possa avere un’eco maggiore ed è normale anche che, essendo cresciute le aspettative sulla squadra, ci possa essere uno stimolo ulteriore per fare bene.

Non bisogna, tuttavia, mai dimenticare da dove si è partiti e cosa la squadra è stata in grado di fare fino a questo momento. Non bisogna mai dimenticare che alcune fasi calanti di una stagione possono rappresentare un ulteriore stimolo per ricompattare l’ambiente e fare bene. Come è accaduto d’altronde l’anno scorso in una stagione trionfale e irripetibile. Per questo motivo, e per altri migliaia, è importante finire bene con il Fasano e congedarsi nel migliore dei modi con una squadra che ha regalato tante emozioni. E poi, nel 2023, palla al centro per giocarsela, nuovamente, con tutti.

A cura di Giacomo Colaprice

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