Con la compilazione di un semplice form sui canali sui canali social del Rotaract club Barletta, sono più di 60 i giovani ad aver partecipato ad una lezione pratica e teorica sulle manovre salvavita, a cura dei volontari della Croce Rossa italiana. È l’insolita cornice di un auditorium -ex cinema della chiesa dei Monaci-, ad aver accolto, nella giornata di giovedì 23 febbraio, il grande interesse mostrato da un’affluenza, giovanile e non solo, nei confronti di una tematica che spesso si considera scontata, ma che invece dovrebbe entrare a far parte della forma mentis di tutti. L’dea da parte del Rotaract club nasce infatti a partire dall’osservazione di una serie di recenti episodi di arresto cardiaco, soffocamento o anche in seguito ai molteplici incidenti stradali -ormai reiterati- che si sono verificati in città e durante i quali anche nozioni basilari di questo tipo, potrebbero fare la differenza. D’altronde lo dicono anche i dati che solo il 10% dei rianimati in Italia, pertanto 2 su 10, sopravvive. Sono pochi i minuti a disposizione prima dei danni celebrali ed intervenire tempestivamente è dunque fondamentale.

Gli assistenti della Croce Rossa hanno così mostrato con l’ausilio di manichini didattici, affinché i presenti replicassero e memorizzassero le operazioni, manovre di primo soccorso e di disostruzione, per finire con una spiegazione dettagliata sull’utilizzo del DAE (defibrillatore esterno automatico) e sull’approccio più consono da assumere nei confronti di una persona in arresto. L’obiettivo è anche certamente quello di incentivare un numero sempre maggiore di persone ai corsi più qualificanti svolti dal comitato crocerossino di Barletta.

“Noi del Rotaract in collaborazione con la Croce Rossa italiana, abbiamo voluto fortemente questo evento per divulgare le giuste manovre da adottare in caso di arresto cardiaco ed ostruzione delle vie aeree -asserisce Tommaso Capasso, presidente dell’associazione socio-culturale Rotaract Barletta- ma anche per sottolineare l’importanza della prima chiamata. Bisogna sempre infatti fornire le giuste informazioni agli operatori del pronto soccorso. Il riscontro e l’affluenza sono stati notevoli e hanno superato le aspettative, a dimostrazione del fatto che l’argomento non sia
assolutamente trascurabile”.

A cura di Francesca Caputo