Rabbia e recriminazioni hanno caratterizzato l’immediato post gara di Afragolese-Barletta. Il pareggio raccolto in quel di Mugnano di Napoli è maturato dopo un’altra prova incolore dei biancorossi di Farina in trasferta, ma è inevitabilmente condizionato dal gol di Lattanzio prima convalidato dall’assistente e poi annullato dall’arbitro per tocco di mano inesistente.

Sta di fatto che, recriminazioni o no, il tabellino recita 0-0 e il Barletta è scivolato a -6 dalla Cavese, vittoriosa, dal canto suo, a Bitonto, dopo un’incredibile rimonta maturata negli ultimi minuti, venendo anche sorpassato da un Nardò autoritario in quel di Martina(1-3 ndr). Non una distanza insormontabile, ma comunque un divario importante se si considera il recente rendimento della Cavese e una discontinuità evidente di prestazioni tra casa e trasferta in casa Barletta. Finché matematica non li condanni tuttavia, Pollidori e compagni ci proveranno e onoreranno al meglio le restanti sette gare di un campionato che, a prescindere dal risultato finale, sarà ricordato per un percorso colmo di soddisfazioni. Un percorso che potrebbe comunque, in caso di mancata promozione diretta, coincidersi con l’accesso ai playoff promozione: forse niente o forse tutto, ma comunque un traguardo impensabile ad inizio stagione.

Resettare comunque in vista della sfida di domani alle ore 14:30 contro il Brindisi per un superderby che, nonostante l’insolita disputa in un’infrasettimanale e l’assenza dei tifosi messapici, promette spettacolo. Probabilmente l’ultima grande occasione per due squadre partite con proclami diversi, ma che hanno fame e tradizione per ambire al primato in classifica. Le ”vu azzurre” arrivano a Barletta dopo il successo interno sul Matera di sabato pomeriggio, coinciso con l’aggancio in classifica al terzo posto, ma inevitabilmente amareggiati per la rimonta stoica della Cavese a Bitonto. Il Barletta, dal canto suo, cercherà come sempre l’apporto del pubblico per portare a casa l’intera posta in palio in uno degli appuntamenti più sentiti da tutta la piazza. Ripartire dal proprio pubblico per riprendere il proprio cammino e, chissà, continuare a sognare…

A cura di Giacomo Colaprice