Home Sport Calcio, l’altra faccia del ”Puttilli”: il manto erboso è già da horror

Calcio, l’altra faccia del ”Puttilli”: il manto erboso è già da horror

Terreno di gioco quasi impraticabile. Un'altra problematica per l'impianto di via Vittorio Veneto

L’altra faccia del successo emozionante del Barletta per 3-2 sul Nardò, coinciso con il matematico accesso dei biancorossi ai playoff, è rappresentata dal manto erboso del ”Puttilli” che, per la gara con i salentini, si presentava in condizioni sicuramente pietose. La prova lampante è stata l’esecuzione del calcio di rigore decisivo realizzato da Nicola Loiodice con una traiettoria irregolare, dopo che la palla è passata su una pozzaglia di fango.

Un’altra problematica, seppur meno spinosa rispetto ai cavilli burocratici che impediscono l’apertura totale, che si va ad aggiungere a quelle già note che avvolgono ormai da tempo l’impianto di via Vittorio Veneto. In realtà, e questo è bene precisarlo anche per un discorso cronologico, la cattiva manutenzione dell’erba naturale del ”Puttilli” è un dato ravvisabile già da molti mesi. La copertura, arrivata un anno e mezzo fa, e utilizzata dal Barletta la scorsa stagione esclusivamente per gli allenamenti, è andata già in affanno dopo le prime gare disputate in questa annata.

Già dai match con Matera e Lavello infatti degli scorsi novembre e dicembre, il terreno si presentava più fangoso e meno regolare, situazione che poi è peggiorata dopo le copiose piogge avvenute in inverno, con l’aggravante di un inizio di primavera incerto sul piano meteorologico e segnato da frequenti precipitazioni. Il primo allarme è arrivato dal tecnico dei biancorossi Francesco Farina dopo la gara vinta per 1-0 con l’Altamura, parlando di impossibilità di giocare a calcio su un terreno visibilmente compromesso. Andando oltre l’aspetto tecnico che è sicuramente importante, giocare su un terreno del genere metterebbe a rischio la tenuta fisica dei giocatori che potrebbero incappare in pesanti infortuni, oltre ad essere un brutto biglietto da visita per le società avversarie.

 

Senza cercare i colpevoli, trovare la soluzione è preminente in vista della prossima stagione: pianificare, in vista dell’estate o dell’inizio dell’autunno, l’apertura totale e la migliore gestione del manto erboso sono aspetti di primissimo piano, soprattutto se c’è l’aggravante di uno stadio che, dopo otto anni di continui rinvii, continua a vivere problematiche su problematiche.

A cura di Giacomo Colaprice

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