Un grande lavoro di ricucitura della memoria nella letteratura musicale, quella prodotta durante la prigionia della Seconda Guerra mondiale e ciò che scaturisce dall’importante lavoro del maestro Francesco Lotoro, presidente della Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria (ILMC), all’interno della Giornata dell’Umanesimo Musicale.
A moderare l’incontro, il prof. Ottavio Di Grazia dell’Università Suor Orsola Benincasa e, dall’assessore alla cultura Oronzo Cilli: «È stato bello rivivere e portare a nuova vita quello che magari qualcuno pensava fosse perduto, e tornato in questa bellissima sala, grazie a Francesco e al lavoro della Fondazione. C’è la massima disponibilità a lavorare concretamente affinchè quel progetto della Cittadella della Musica Concentrazionaria presso l’ex Distilleria possa essere finalmente un punto di ritrovo per tanti momenti di spunto, di riflessione e di formazione. Bisogna lavorare, continuare a supportare Francesco».
L’ottima acustica della Sala Rossa ha accolto gli interventi musicali del Quartetto d’archi Lemuria, del baritono Angelo De Leornadis e del coro di voci maschili della Fondazione Pugliesi per la Musica diretto dal M° Nicola Petruzzella. Questi hanno eseguito pezzi dell’enorme patrimonio documentario raccolto nella decennale ricerca di Lotoro; in particolare era presente il nipote Peter Koppitz di Charles Abeles, Arturo Coppola figlio di Giancarlo, Paul Chenevier, figlia di Nelly Quercia e Cesare Savino.Tutti musicisti sopravvissuti ai campi d’internamento civili e militari, che hanno deciso di donare i manoscritti musicali alla Fondazione.
Il forte valore dell’umanità è il principale approccio di cui questa letteratura necessita, ancor prima di artistico e professionale.