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Amato a Barletta battezza l’Istituto per Alfredo Reichlin, con La democrazia fragile del XXI secolo

Il già Presidente del Consiglio e della Consulta per una giornata di studi a Palazzo Della Marra

«Stimolatore culturale di discussione», così definisce Alfredo Reichlin l’emerito presidente della Corte Costituzionale, già Presidente del Consiglio, Giuliano Amato ricordando «l’autorevolezza culturale in grado di mettere perfino soggezione». Ieri, presso Palazzo Della Marra, si è tenuto a battesimo l’Istituto dedicato all’ex dirigente del PCI, direttore dell’Unità negli anni Sessanta, fine intellettuale, attento alle questioni del Meridione, barlettano di nascita.

Palazzina Reichlin – viale Marconi

Questo Istituto dedicato al partigiano Reichlin, nasce su impulso del Centro Studi “Alfredo Reichlin” organizzatore della giornata di studi, che vede tra i suoi protagonisti Cinzia Dicorato e Pietro Sciusco. Un progetto significativo partito già qualche anno fa, per cui è stata sottoscritta un’intesa con il Comune per comodato d’uso gratuito di parte della palazzina Reichlin di viale Marconi, ormai quasi completamente ristrutturata e valorizzata: ospiterà la sede di questo importante centro per la ricerca e lo studio di scienze storiche, sociali e politiche di livello nazionale e internazionale.

Il riconoscimento arriva anche da Michele Emiliano, che attraverso la Regione Puglia, ha scommesso su questo progetto, che valorizzerà il fondo librario e l’archivio di Reichlin. Sentito è stato l’intervento del Governatore pugliese nel ricordare il pensiero di questo statista. Il suo pensiero, attraverso i suoi editoriali sull’Unità fino a pochi giorni dalla sua scomparsa, segnava una rotta necessaria alla discussione politica che guardava all’area progressista. I saluti istituzionali del panel della mattinata, sono arrivati anche dal sindaco di Barletta, Mino Cannito, presenti tra il pubblico, inoltre,il Prefetto Rossana Riflesso, diversi consiglieri comunali e assessori, e diverse autorità militari del territorio. Per l’occasione è stato presentato il libro “La democrazia fragile del XXI secolo” di Giuliano Amato «La democrazia sta incontrando difficoltà, sta dimostrando fragilità che in passato non ci saremmo aspettati – ha detto l’ex Presidente – Il tema principale a cui dobbiamo tutto questo, con le conseguenze che ne derivano, è proprio quello cui negli ultimi anni della sua vita ha lavorato Alfredo Reichlin cioè un potere economico che la globalizzazione ha reso molto forte ma soprattutto sovranazionale e una politica, che essendo rimasta nei confini nazionali, non è stata in grado di regolare e di riequilibrare le conseguenze negative com’è necessario». La globalizzazione ha generato in pochi anni effetti anche positivi per i Paesi più poveri, ma in quelli più sviluppati ha generato maggiori disuguaglianze, a seguito della concorrenza dei prodotti derivanti dai Paesi con salari più bassi. Come ricreare quell’equilibrio necessario?

Brevemente è intervenuta Anna Maria Candela, dirigente della Sezione Tutela e Valorizzazione dei Patrimoni Culturali della Regione Puglia; la mattinata è stata moderata dal giornalista Francesco Strippoli. È intervenuto Pietro Reichlin, figlio del politico, a testimonianza proprio del sottotitolo dal volume edito da Treccani “Riflessioni sui temi di Alfredo Reichlin”. Ad aprire questa importante giornata nel segno della democrazia e della internazionalità dei temi, si è svolta una visita da parte del presidente Amato alla Pinacoteca “Giuseppe De Nittis”, dalla cui visita lo stesso si è detto positivamente colpito.

Nel pomeriggio i lavori sono proseguiti con una tavola rotonda moderata da Luigi Quaranta, con Alessandro Campi, professore associato di Storia delle dottrine politiche nell’Università di Perugia e commissario dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano; Pierluigi Ciocca, economista e già vicedirettore generale della Banca d’Italia; Valeria Termini, professoressa ordinaria di Economia Politica all’Università degli Studi di Roma Tre. Ha partecipato all’incontro pomeridiano anche l’on. Gianni Cuperlo, da sempre vicino al Centro Studi e riferimento di un’area politica che si riconosce nell’operato dell’illustre politico barlettano.

Una giornata di alto livello culturale-storico-politico che ha voluto essere rappresentativa della realtà che si andrà a costituire con l’Istituto.

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