Home Attualità Festa Patronale, la domenica è il cuore con la solenne Processione

Festa Patronale, la domenica è il cuore con la solenne Processione

Tradizione, fede, storia, cultura popolare, folklore sono le parole chiave di questa ricorrenza

La tradizione è un concetto molto complesso: rievocare richiama l’identità di un territorio. Soprattutto quando c’è un allegato di fede, storia e cultura popolare. Parliamo ovviamente della Festa patronale, che com’è noto Barletta dedica ai suoi Santi protettori, la Madonna dello Sterpeto e a San Ruggero, per tre giorni durante la seconda domenica di luglio.

Come sempre, il culmine delle celebrazioni è stato ieri sera con la significativa e solenne processione per le vie del centro cittadino. Caloroso, come sempre, l’abbraccio dei numerosi barlettani, e non solo, al busto argenteo del vescovo San Ruggero e all’icona bizantina della Madonna dello Sterpeto.

Novità di quest’anno è stato il particolarissimo, e molto apprezzato spettacolo delle luminarie soprattutto su corso Vittorio Emanuele che ha regalato per tutte e tre le serate uno spettacolo di luci e musica, compresa al passaggio della processione di ieri sera, quando le luci si accendevano e spegnevano al ritmo. Ma la festa a Barletta è anche folklore, soprattutto con le bancarelle posizionate nei pressi del Castello e le giostre sempre nella solita area della Litoranea “Pietro Paolo Mennea” di Ponente e alcune paninoteche ambulanti.

La Processione è stata partecipata dalle principali Confraternite religiose, le più antiche e anche quelle di più recente fondazione, il clero cittadino, l’arcivescovo mons. Leonardo D’Ascenzo, il primo cittadino Mino Cannito, una rappresentanza del Comitato Feste Patronali, più le varie autorità civili e militari del territorio.

La serata è proseguita con il tradizionale spettacolo pirotecnico dal molo di Levante. Oggi la serata conclusiva, con il solenne Pontificale dedicato a san Ruggero e poi in serata lo spettacolo musicale in piazza Moro.

Magari la tradizione dovrebbe essere un pò spinta per intercettare i nuovi flussi turistici, come hanno fatto già altre città della nostra regione, ammodernandosi ma non per questo declinando all’importante obbiettivo di mantenimento dell’identità che rappresenta una festa patronale, oltre al suo aspetto religioso.

 

Exit mobile version