Home Ambiente Un nuovo progetto per Canne della Battaglia: l’annuncio a Palazzo di Città

Un nuovo progetto per Canne della Battaglia: l’annuncio a Palazzo di Città

L'iniziativa è stata realizzata con la collaborazione dei dipartimenti Dirium e Distum delle università di Bari e Foggia

Una nuova indagine storica sta per essere avviata nella zona di Canne della Battaglia. Si tratta di uno dei più importanti siti archeologici della Puglia che si trova a poca distanza dai comuni di Barletta, Canosa di Puglia ed Andria, il cui nome ricorda senz’altro la famosa battaglia di Canne avvenuta nel 216 a.C., una delle più importanti della Seconda guerra punica. Il programma vede coinvolti importanti ricercatori delle università di Bari e di Foggia che lavoreranno sinergicamente.

A darne notizia, nella giornata di mercoledì 12 giugno presso il Palazzo di città di Barletta,  alla presenza del sindaco Cosimo Cannito e dell’assessore alla cultura Oronzo Cilli, sono state proprio le diverse personalità, tra cui archeologi, specialisti e responsabili delle due università protagoniste dell’iniziativa, del parco archeologico e dell’Antiquarium di Canne della Battaglia.

«Siamo davvero entusiasti di aver ripreso queste indagini a Canne. Si tratta di una ricerca che non prevede soltanto lo scavo, ma anche una serie di indagini diagnostiche – asserisce Roberta Giuliani, condirettrice della ricerca presso l’università di Bari –. Ha infatti avuto luogo recentemente una ricerca geomagnetica. Si tratta di un tipo di indagine che riesce a visualizzare quello che è nascosto sotto il terreno. Rappresenta dunque una sorta di anticipazione di quello che potremmo portare fuori con l’indagine archeologica ed è un passaggio conoscitivo necessario per poter procedere. Poi è stato intrapreso un lavoro sistematico ed abbiamo iniziato a lavorare sulle architetture a vista, che non erano mai state analizzate archeologicamente in gran parte della cittadella. Contestualmente abbiamo dato avvio all’esame completo della documentazione d’archivio e dei reperti raccolti nel deposito e pensiamo che tutto ciò possa rappresentare una base utile per impostare poi la ricerca di uno scavo vero e proprio».

Attualmente è inoltre attivo, come ci spiegano i direttori Paolo Ponzio del Dirium – dipartimento di ricerca e innovazione umanistica dell’Università degli studi di Bari – e Sebastiano Valerio del Distum – dipartimento di studi umanistici dell’Università di Foggia – un corso magistrale inter ateneo di archeologia tra le due università.

«I nostri studenti delle triennali hanno così la possibilità di trovare un percorso comune, sottolineano. È stato di conseguenza naturale su questa base costruire questa collaborazione. Il coinvolgimento degli studenti è fondamentale perché significa formare sul campo dei giovani attorno al proprio patrimonio e significa subito iniziare a fare quella che noi chiamiamo terza missione. Ci piacerebbe che poi questi ragazzi in futuro possano continuare ad essere coinvolti nelle opere di valorizzazione. Formiamo purtroppo tanti ragazzi e poi spesso non c’è la capacità da parte della società di mettere in luce queste nuove professionalità neo-formate».

Si auspica pertanto che il progetto, in un capitolo contemporaneo che vede spesso atti di vandalismo ingiustificati nei confronti dei beni culturali ed una crescente disaffezione verso il proprio territorio, possa realmente avere impatto sulla cittadinanza.

«Dipenderà sicuramente da noi archeologi – afferma Pasquale Favia, condirettore della ricerca dell’università di Foggia e tra i direttori di scavo –. Va fatto un lavoro di ricerca pura, che è sicuramente fondamentale, ma che possa essere compreso anche dai cittadini. Perciò spero che le visite allo scavo non saranno chiuse, ma aperte al pubblico. Spero che saranno di aiuto anche altre manifestazioni di contorno che faremo nei prossimi 3 anni, tra cui laboratori per bambini ed iniziative culturali. Ci sarà domani per esempio un reading con poeti ed archeologi che dialogheranno sul sito di Canne. La settimana prossima invece il Teatro Pubblico Pugliese prevede uno spettacolo teatrale proprio sotto il castello di Canne. Insomma bisogna mettere in atto un’archeologia non solo di ricerca, ma che faccia capire l’importanza di Canne della Battaglia come memoria storica ed eredità per Barletta».

A cura di Francesca Caputo 

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