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Muro della discordia di Patalini a Barletta, Calabrese: «Progetto e finanziamento ci sono»

Sollecito alla Ricatti: «Si proceda per rispondere alle richieste della cittadinanza»

Torna a far discutere la storia del “muro della discordia”. Nella periferia di Barletta, in via Leonardo da Vinci, nel quartiere Patalini, la presenza di un alto muro di recinzione continua a destare preoccupazione e disagi ai cittadini e ai titolari delle attività commerciali del quartiere.

«Giungono quotidianamente segnalazioni da parte dei residenti della zona, che giustamente chiedono la risoluzione di questa problematica – afferma Gennaro Calabrese, consigliere comunale – Oltre alla presenza di questo muro pericolante, i cittadini sono fortemente preoccupati dalla presenza di una voragine di circa 1,20 metri che può costituire un pericolo per l’incolumità pubblica. Il dislivello presente nell’area è diventato anche ricettacolo di rifiuti abbandonati da qualche incivile: occorre intervenire presto per ripristinare il decoro di quella zona».

Continua Calabrese: «Già a dicembre dello scorso anno i residenti della zona avevano protocollato una richiesta di intervento presso il settore manutenzioni, per poter procedere in tempi celeri alla rimozione del muro e all’eliminazione della voragine. Nel frattempo sono state reperite le risorse economiche, con l’approvazione in Consiglio comunale degli equilibri di bilancio, per procedere alla demolizione, alla completa messa in sicurezza dell’area e allo smaltimento delle macerie. Il progetto e le risorse economiche ci sono, ma il muro è ancora là… Alla luce di tutto questo sollecito l’assessore Lucia Ricatti ad intervenire prontamente prima di tutto per ripristinare la sicurezza».

Inoltre – spiega Calabrese – attraverso una progettualità supervisionata dal Comune si potrebbe realizzare in tempi rapidi una nuova area verde in quel sito, attraverso la possibilità di scomputare la quota del contributo relativa agli oneri di urbanizzazione, nel caso in cui il titolare del permesso di costruire si obblighi a realizzarle direttamente, come previsto nel testo unico dell’edilizia. Con questi nuovi modelli di semplificazione burocratica, daremmo seguito alle giuste richieste della cittadinanza e doneremmo al quartiere nuovo verde pubblico garantendo decoro e bellezza».

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