“La vita di ogni persona, si sa, sin dal suo inizio e ancor più nel suo fiorire e poi cessare, è avvolta come da un alone di mistero, da una nebbia impenetrabile, per cui nessuno sa come quella si svilupperà, quali gioie e pur affanni procurerà, come si concluderà. La sua trama è oscura a tutti, tranne per quella entità che gli agnostici chiamano “destino” e i credenti “Dio”.
Così scriveva Antonio Sanna nelle note a margine di “Un viaggio lungo trent’anni”, libro che ha sancito il suo battesimo letterario. Il suo viaggio, invece, è durato 89 lunghi anni. Il docente di dattilografia si è spento martedì 12 settembre a Barletta. Visibile la commozione di familiari, amici, conoscenti, ex studenti che, con affetto e riconoscenza, gli hanno reso l’estremo saluto presso la Parrocchia di San Giacomo Maggiore dove si è tenuta la cerimonia funebre officiata da Don Claudio Gorgoglione.
Per una miriade di alunni Antonio Sanna è stato lo storico docente di dattilografia dell’Istituto Tecnico Commerciale “Michele Cassandro” di Barletta, dove ha insegnato per quasi mezzo secolo. Le “sue classi” ricordano la simpatia, l’ironia, l’autorevolezza, la “battuta sempre pronta” durante le lezioni nell’aula di dattilografia.
Nel vissuto giovanile del Prof. Sanna gli obblighi militari (Ufficiale della Divisione “Folgore” a Trieste negli anni 1960-61) i viaggi di aggiornamento culturale. Valente sportivo con ottimi risultati a livello nazionale (ciclismo su pista) è stato più volte campione appulo-lucano nella velocità.
In età matura la passione per il tennis con successi in tornei interregionali. Poi la scuola, la famiglia, e la particolare dedizione per la scrittura. Una bella e significativa dimensione apprezzata dalla città, dai suoi lettori. Tanta umanità nei suoi lavori. Desideri nel cassetto.
“A volte nella vita capita di sognare anche di giorno, e ad occhi aperti. E quei sogni, forse ancor più di quelli che misteriosamente vengono a trovarci di notte, spesso sono l’espressione di un desiderio, di una aspirazione, di un modo di vedere e concepire la vita, secondo il nostro pensare e la nostra sensibilità”. È uno stralcio del suo esordio letterario.
Scorrendo la produzione targata Sanna, si parte dalla raccolta di poesie e pensieri di amore “Per un sogno di nome Isabella”, opera in versi edita da Rotas. E in seguito la pubblicazione di quattro romanzi: “Un viaggio lungo trent’anni”, il sequel “In un paese lontano”, “Il segreto di Pietro”, “Del destino e dell’amore” (Matarrese Editore).
Narrazioni di uomini comuni. Descrizioni delle loro metamorfosi. Nelle vicende, la geografia delle realtà locali, le ambientazioni e le problematiche del popolo dell’Angola e ancora, con immensa emotività, il mondo dei barboni, dei meno fortunati, degli ultimi, degli esclusi, degli orfani, dei figli di nessuno.
La storia dei suoi personaggi è la storia di molti, anche la sua. Un crescendo di traguardi raggiunti, e naturalmente il tutto lastricato di sacrifici, sofferenze, dolori in gran quantità, e pur di gioie profonde, sincere, vere, sia pure in quantità minore e sempre per breve tempo. Parole di Antonio Sanna, il professore di dattilografia innamorato dello sport, dell’amore, della poesia.
“I sogni sono soltanto sogni, lo so – conclude l’autore nel prologo di Un viaggio lungo trent’anni – ma qualche volta è bello credere, anzi augurarsi, che forse sono la realtà di un’altra dimensione, di un altro mondo, certamente migliore di questo nostro e un po’ più intriso di poesia e di amore”.
a cura di Floriana Tolve