A cura di Francesca Caputo
Velocista e politico italiano, campione olimpico dei 200 metri piani a Mosca 1980, primatista mondiale della specialità dal 1979 al 1996 con il tempo di 19″72, che costituisce tuttora il record europeo. Detiene, dal 1979 al 2018, il record italiano dei 100 metri piani con il tempo di 10″0. Soprannominato “la Freccia del Sud”, è l’unico duecentista della storia che si sia qualificato per quattro finali olimpiche consecutive: dal 1972 al 1984. Parliamo di Pietro Mennea, classe ’52, nato a Barletta e con una grande passione per l’atletica coltivata fin dall’infanzia.
A ricordarlo, nella giornata di sabato 14 ottobre presso lo stadio “Cosimo Puttilli”, è proprio Barletta, la sua città nativa. Una giornata molto partecipata -intitolata “Mennea day” in memoria dell’atleta barlettano- e che ha visto i bambini delle scuole elementari della città, diversi ragazzi, ma anche adulti, accomunati dalla stessa passione per l’atletica e, alcuni di loro, anche dagli stessi sogni di Pietro. Correndo i 200 metri, specialità di Mennea, i piccoli e grandi corridori suddivisi in categorie in base all’età, hanno voluto tenere alto il nome dello storico atleta barlettano ed altresì rappresentare una viva attività di atletica in città. D’altronde questo è ciò che ha sempre voluto Pietro. «La fatica non è mai sprecata. Soffri, ma sogni». Era questo, infatti, il suo motto che esprime il profondo spirito di sacrificio che lo ha condotto a una lunga stagione di vittorie, ma nello stesso tempo le difficoltà degli esordi nella sua città, in cui la carenza di buoni impianti di allenamento era superata dalla presenza di figure che lo hanno formato nella vita e nello sport.
«Il riscontro dei ragazzi è stato davvero molto positivo, aggiunge Pietro Corcella, professore di educazione fisica ed allenatore di atletica, abbiamo infatti reclutato 300 bambini di scuola primaria e secondaria di secondo grado e si sono iscritti per le gare ufficiali Fidal altri 280 bambini. Senza contare 30 bambini provenienti dalle palestre e i diversamente abili dell’Alias, tra cui anche un ipovedente. Il valore che ha portato con sé la manifestazione è stato sicuramente l’inclusività. A differenza dell’anno scorso hanno infatti partecipato tutte le scuole di Barletta. Inoltre, anche i tesserati Fidal sono venuti da ogni dove: Lazio, Campania, Molise, Calabria. Quando si tratta dunque di correre con il nome di Pietro Mennea, la gente risponde sempre positivamente. Il bagaglio ereditario che ci lascia Pietro Mennea è enorme. Ricordiamo che girava sempre per le scuole per portare un importante messaggio: la vita non ha sapore senza un obbiettivo da raggiungere. Lui difatti si prefissava un obbiettivo e subito dopo ne aveva già un altro. È stato un grande atleta, ma anche laureato quattro volte, politico, parlamentare, impegnato nella beneficenza e tanto altro ancora. Certamente ripeteremo il Mennea day il prossimo anno, cercando di migliorare ancora di più».