Home Salute Dott.Dino Delvecchio: ”Corso Vittorio Emanuele? Necessarie soluzioni per inquinamento”

Dott.Dino Delvecchio: ”Corso Vittorio Emanuele? Necessarie soluzioni per inquinamento”

Le parole del presidente dell'Ordine dei medici BAT sulla chiusura di Corso Vittorio Emanuele nei festivi

Ha provocato non pochi malumori, soprattutto tra l’opposizione e i negozianti, la scelta da parte del sindaco Mino Cannito di chiudere Corso Vittorio Emanuele al traffico a partire dalle 9 del 9 marzo 2024 per i giorni di sabato e domenica. Un cambiamento avvertito come una piccola rivoluzione, ma considerato quasi necessario, dal punto di vista medico, per il dottor Dino Delvecchio, presidente dell’Ordine dei medici per la provincia di Barletta-Andria-Trani.

”L’elevata circolazione dei veicoli-sottolinea-produce inquinamento che non si è più in grado di sostenere. Ormai tutti gli indicatori ci dicono che il tumore ai polmoni sia una malattia in crescita e strettamente connessa alle complesse reazioni di formazione dello smog fotochimico dei veicoli. A questa problematica se ne aggiungono ahimè altre, in quanto è stato dimostrato che il benzene e le polveri sottili sono fattori determinanti per la diffusione dell’Alzheimer e del morbo di Parkinson per gli anziani. La pericolosità è dunque globale e, continuando ad ignorare il problema, rischiamo di peggiorare questa situazione. Ormai l’inquinamento automobilistico è penetrato nelle vite delle persone e trovare una soluzione, a partire dalla chiusura del corso nei giorni festivi, è sicuramente un fattore preminente”.

Un vero e proprio cambio di paradigma per la gestione degli spazi. ”Serve-prosegue-un cambiamento epocale, che non riguardi la singola amministrazione ma tutto il pianeta. Ovviamente un Comune deve essere al passo con i tempi ed è per questo che, per quanto riguarda questo problema, è innegabile ci sia una differenza con alcuni comuni dell’Italia centro-settentrionale che sembrano più sensibili al tema. Dobbiamo pensare a riproblematizzare gli spazi, in quanto applichiamo categorie vecchie a un mondo che non c’è più. Ormai si va verso l’ecosostenibilità e le città devono adeguarsi al mutamento dei tempi. In tal senso si può pensare a un nuovo modo di intendere il traffico della città, che possa prevedere il minor uso dei veicoli, l’utilizzo di autobus elettrici che consentano il trasporto degli anziani e la costruzione di parcheggi in periferia per incentivare la mobilità pedonale. Mi rendo conto sia tanto il lavoro da fare, ma è necessario. Si è arrivati a un punto di non ritorno e bisogna guardare le nostre città con occhi diversi. Bisogna intervenire immediatamente”.

A cura di Giacomo Colaprice

 

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