Tutto tace. Nonostante le rassicurazioni da parte dell’attuale assetto societario del Barletta in merito alle dimissioni a fine stagione e a un comunicato da diffondere a mezzo stampa durante la scorsa settimana(entrambe disattese ndr), non si è ancora arrivati a una svolta sul futuro del club biancorosso.

Un silenzio particolarmente ”pericoloso”, un silenzio che, col passare dei giorni, rende sempre più difficile la programmazione in casa Barletta 1922. Per disputare, con ogni probabilità, un campionato di Eccellenza, servirà ”bloccare” ufficiosamente i primi tasselli in abbondante anticipo se si vuole tentare una rapida risalita. Le domande però sorgono spontanee: con quale società e con quale budget? Per il primo aspetto, da segnalare la timida ripresa della trattativa con Francesco Agnello dopo la brusca frenata nei giorni scorsi. Nessun accordo ancora raggiunto e situazione che si sta protraendo da troppo tempo, come del resto è accaduto con le precedenti trattative che hanno coinvolto Michele Dibenedetto e la cordata presieduta da Francesco Divittorio.

Il secondo dato è quello relativo alle disponibilità finanziarie di questo Barletta, su cui pende un debito di 400mila euro di IVA e pendenze relative agli ultimi quattro mesi con giocatori e staff. Chi potrebbe oggi garantire un’operazione che sfiorerebbe 1 milione di euro per disputare un campionato di Eccellenza? Quesiti a cui se ne aggiungono altri strettamente legati, ma lasciati senza risposta. Serve accelerare per non disperdere quello che non è solo un titolo sportivo, ma un vero e proprio patrimonio per tutta la città sotto l’aspetto sociale.

Nella giornata di martedì 14 maggio, è arrivata intanto una presa di posizione da parte dell’Audace Barletta, in merito alle notizie circolate con insistenza nei giorni scorsi e alla possibilità di costituire un progetto alternativo all’attuale principale assetto del Barletta 1922. L’Audace, attraverso la sua pagina Facebook, ha comunicato di essere a disposizione della città, manifestando la volontà di strutturarsi attraverso l’ingresso di nuove forze imprenditoriali e di preservare l’attuale denominazione. Rispetto della situazione corrente e nessun passaggio formale al momento, ma un rinnovamento che porterà, con ogni probabilità, all’adesione all’ASD da parte di Francesco Divittorio e Michele Dibenedetto, già interessati al Barletta 1922.

A cura di Giacomo Colaprice