Fondere la cultura libraria, l’enologia del territorio, la storia di Barletta e di una storica famiglia, oggi è diventata una realtà grazie all’inaugurazione degli spazi al piano terra della Palazzina Reichlin, ormai di proprietà comunale dal 1929, ristrutturata e valorizzata; ospita il patrimonio librario, circa 5mila volumi, e mobiliare dell’ex Cantina Sperimentale chiusa dal 2016. Da oggi entra a far parte della Rete bibliotecaria comunale.
Ieri pomeriggio, la cerimonia inaugurale alla presenza del sindaco Mino Cannito e dell’assessore regionale alla Cultura, Viviana Matrangola. Ad introdurre l’incontro Ester Larosa, Presidente della cooperativa Lilith med 2000 che gestirà la biblioteca. Rinasce, dunque, uno spazio grazie alla partecipazione con il progetto denominato “Libri di…vini”, partecipando al bando regionale “Community Library” finanziato per oltre 1 milione di euro, la storica palazzina Reichlin, con tutti i suoi arredi, che diventerà scrigno di oltre 5mila pubblicazioni sugli studi enologici e le colture di vitigni, con più di 2mila monografie tematiche. Inoltre, moderni strumenti informatici renderanno semplice le attività di studio e ricerca.
Grande emozione da parte della prof. Antonietta Magliocca e di Mario Stellatelli rappresentanti della sezione barlettana di Storia Patria “S. Santeramo”, associazione che per prima si preoccupata di salvare l’importante patrimonio materiale e immateriale della Cantina Sperimentale.
«È un luogo identitario soprattutto del nostro mondo agricolo – così è intervenuto il sindaco Cannito – e soprattutto dell’importanza che ha avuto Barletta nella produzione vinicola, siamo nel luogo dell’ex Cantina Sperimentale è un luogo importantissimo che è stato ‘scippato’ alla nostra città con un atto predatorio da parte dell’allora Ministero dell’Agricoltura. Lo abbiamo allocato in questa palazzina Reichlin che è una palazzina storica che ha vissuto l’epoca della produzione del vino dove Barletta aveva delle eccellenze straordinarie e continua ad averle. La community library è un luogo dove venire a leggere in maniera diversa rispetto al passato, una lettura multimediale e specializzata sui vini per tutti i cultori del genere. Questa è la vera bellezza della palazzina, oltre al fatto che Barletta si arricchisce di un patrimonio immobiliare di valore materiale e immateriale». A tal proposito Cannito ci ha tenuto a ricordare che nei prossimi giorni sarà inaugurata la seconda community library, quella di Palazzo San Domenico: Barletta infatti è riuscita ad aggiudicarsi ben due finanziamenti per lo stesso bando regionale. Un lavoro intrapreso già dalla precedente Amministrazione Cascella, con l’impegno dell’allora dirigente comunale Santa Scommegna, impegno ripreso dall’Amministrazione Cannito. Si sottolinea come il valore della cultura non ha identità politiche.
Emanuele Romallo, responsabile della Biblioteca comunale di Barletta, ha ricordato come da oggi si abbia un’offerta culturale in più per la nostra città: «Un ulteriore biblioteca che si va ad aggiungere a quelle già presenti e quindi stanno disegnando quella che sarà la rete bibliotecaria cittadina. È una biblioteca specialistica fondamentalmente sui vini che abbiamo catalogato e messo a disposizione dell’utenza. In più abbiamo acquistato, con i fondi regionali, circa 2 mila libri nuove edizioni che andranno a coprire il fabbisogno di questa biblioteca che sarà una biblioteca che fonderà la sua offerta culturale sui vini, sull’educazione all’alimentazione, sull’educazione sportiva e quant’altro. Già da oggi è aperta, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19».
«Le community library sono luoghi di comunità, accoglienza e di inclusività – chiarisce l’assessore Matrangola – quindi luoghi di accesso democratico al sapere e devono diventare il cuore pulsante di una comunità per raccogliere tutti i suoi bisogni ma anche per farsi rete con tutti quelle istituzioni che si occupano a diverso titolo della diffusione del sapere».
Un luogo di valorizzazione dell’identità delle radici della nostra tradizione agricola, ma anche importante per la valorizzazione del patrimonio dell’ex Cantina Sperimentale, autorevole riferimento nel settore dell’economia agricola locale. Viale Marconi torna a dare lustro alla famiglia Reichlin, che avviò la costruzione di questo villino già nel 1893 con Alfredo Reichlin, nonno del dirigente nazionale del PCI e padre di Pietro podestà fascista di Barletta per alcuni anni. Alla fine dell’Ottocento la famiglia si lega con i Parlender creando un vero e proprio marchio di fabbrica che dava il nome alla ditta. E qui che si realizza lo stabilimento vinicolo, poi ampliato negli anni. Il Comune lo acquista per soli 260 mila lire nel 1929 Un luogo dove raccontare la storia del vino, degustarlo e soprattutto formare le nuove generazioni al bere consapevole; saranno previste anche attività ludico-didattiche per le scuole.